Una festa durata 3 settimane i “Mortadella Days”, tra Milano, Roma e conclusa il 24 ottobre a Bologna, la patria della regina rosa dei salumi.
A cosa è dovuto il successo della mortadella?
Ben trecentosessanta le candeline per la IGP della tradizione salumiera, definita la sposa perfetta, grazie alla versatilità nella degustazione e per i sorprendenti abbinamenti gourmet. “Per noi è un salume intramontabile – spiega Fabio Carrozza del Consorzio Mortadella Bologna IGP – sulle tavole italiane da sempre, in ogni contesto: dal pranzo della domenica alle merende al parco. A Bologna la mortadella si degusta affettata, sottilissima, quasi trasparente per consentire di vedere il santuario di San Luca, come vuole la tradizione. Ma questo salume si presta davvero ad ogni preparazione, anche come snack o negli aperitivi.” Uno degli appuntamenti del Mortadella Days è stato dedicato non a caso al finger food, con Italian Tapas a cura dello chef Daniele Reponi.
I 360 anni di mortadella a Bologna
Il 24 ottobre del 1661 il Cardinale legato di Bologna Girolamo Farnese emise il primo bando che disciplinava la produzione della mortadella, di fatto un antesignano del disciplinare di produzione che il Consorzio usa oggi per tutelare la produzione della Igp (Indicazione Geografica Protetta identifica un prodotto originario di uno specifico luogo, alla cui origine geografica è attribuibile qualità). “Un primo documento di quella ricetta – racconta Carrozza – che con il tempo è andata sempre più migliorandosi. Questo salume è sempre moderno in quanto segue le esigenze della cucina; oggi, ad esempio, potremmo definire la mortadella un prodotto magro in quanto l’attuale disciplinare permette di produrla con solo 288 calorie all’etto, rendendola al passo con i tempi: sempre buona, gustosa ed anche healthy.”
Come è fatta la mortadella Bologna Igp
Da sempre considerato un insaccato dal contenuto misterioso, in realtà la mortadella ha una ricetta semplice con due ingredienti principali: la spalla del suino, parte magra e nobile, e il grasso della gola, qualitativamente il migliore, fondamentale per donare gusto e dolcezza. Il sapore unico del salume e il colorito roseo sono dati dal processo produttivo che contempla, dopo l’insaccatura, una cottura molto lenta in stufe speciali affinché il cuore del prodotto raggiunga la temperatura di 70 gradi. Poi un raffreddamento attraverso delle docce, vera e propria cura di bontà, che rende unica e soffice la Igp bolognese. Eccellenza del made in Italy.