Scuola, non cessano le polemiche. Ad oltre un mese dalla riapertura continuano ad essere necessarie sottolineature su alcuni aspetti fondamentali. La regolamentazione dell’apertura degli istituti scolastici deve garantire un preciso equilibrio tra diversi diritti costituzionali: all’ istruzione, che non può che essere in presenza e per tutti (art. 33 Cost.); alla salute, “come fondamentale diritto dell’individuo”, ma anche come “interesse della collettività” (art.32); al lavoro e ad una retribuzione che garantisca libertà e dignità (artt. 4 e 36); alla libertà personale (art.13).

Durante la pandemia si sono sollevate voci di dissenso e in molti si sono battuti perché le scuole fossero le ultime attività a chiudere, chiedendo interventi concreti per garantire ambienti sicuri. All’apertura di questo nuovo anno scolastico, al netto di una situazione pandemica notevolmente migliorata grazia alla campagna vaccinale, ci si ritrova nelle stesse pessime condizioni precedenti rispetto al personale (Docente e ATA), ancora in numero insufficiente. A questo va aggiunta la presenza diffusa delle classi pollaio, i mancati interventi sull’edilizia scolastica, il mancato rispetto della distanza di un metro fra gli alunni, grazie alla possibilità di deroga quando le classi sono numerose e/o le aule piccole e, ultimo ma non ultimo, i trasporti in condizioni disastrose.

In queste condizioni, il ricorso a test salivari per i non vaccinati, il rispetto del distanziamento fisico e l’uso dei dispositivi (gel, mascherine, sanificatori dell’aria) possono garantire una situazione di sicurezza, senza dover rompere delicati equilibri costituzionali.

Arrivano rassicurazioni dal Ministero soprattutto per ciò che concerne gli interventi di edilizia scolastica. Il Ministero dell’Istruzione ha dato il via libera nei giorni scorsi al decreto di destinazione di risorse per interventi di messa in sicurezza su solai e controsoffitti negli istituti scolastici a seguito delle indagini diagnostiche. La cifra destinata è di 43.004.901,91 euro. Gli edifici a cui saranno destinate le risorse sono 191, 134 per la Scuola primaria e secondaria di primo grado, e 57 per la Scuola secondaria di secondo grado.

Se la situazione relativa al sovraffollamento può sicuramente beneficiare dell’immissione di fondi, diverso è l’approccio su trasporti, test e tracciamento, dove, per giungere ad una sorta di soluzione-ponte che ci conduca definitivamente fuori dall’emergenza pandemica, vanno tirati in ballo soggetti diversi con interessi diversi. Il tema che resta più caldo e di difficile risoluzione è quello del personale. La scuola italiana deve dotarsi prima di ogni altra cosa di un sistema di reclutamento efficace, concreto, senza falle e in grado di dotare la macchina organizzativa di tutte le professionalità di cui necessita, magari agendo anche nella direzione dello snellimento delle pratiche burocratiche che spesso, per docenti e dirigenti, diventano più verosimilmente molestie anziché pratiche.