Tornei InterUniversitari Internazionali Al “Via!” la VI edizione: si gioca a Roma dal 10 al 14 novembre

La WIUSC lavora alla grande per uno scambio di culture differenti, come è avvenuto nelle prime 5 edizioni, 2 delle quali si sono celebrate a Roma, altrettante a Barcellona. E,. nel 2019, a Pola. Numeri impressionanti, per la terza volta nella Città Eterna

Tornei di diverse discipline sportive. Tornei di livello universitario in cui è possibile trovare, ogni tanto, campioni affermati. Tutto questo per mettere insieme, dopo un anno di stop forzato, atenei, tecnici, ragazze e ragazzi di diversa provenienza e caratteristiche.

E’ accaduto la prima volta a Roma, nel 2015, con tanto di bis l’anno successivo. Poi il massimo dirigente della WIUSC ha scelto la terra catalana, e quella gran città che è Barcellona. Bella e funzionale, viva fino alle 5 del mattino. Servizievole non soltanto in favore di chi organizza o vive l’agonismo, dei tornei interuniversitari. E all’ombra, stupenda, della ammirata Sagrada Familia nel 2017 e nel 2018 i ragazzi di 30 nazioni, quasi 3000 persone, si sono viste, si sono scambiate pareri. Si sono battute con grinta ma altrettanta voglia di stare insieme senza far sì che la determinazione di uno esagerasse.

Gli incontri non si sono svolti solo in campo. Anche se la motivazione dei tornei internazionali tra realtà universitarie è l’occasione di confrontarsi sul piano tecnico e tattico, atletico e caratteriale.

Come nel caso di Pola nel novembre del 2019 quando partecipò con la squadra di Pallacanestro maschile l’Università Niccolò Cusano. C’è stata la possibilità di guardarsi in faccia, cercare una comune strada di tipo federativo a livello internazionale. Per dire che lo Sport continua a dare messaggi aggregativi ben oltre le vicende dei risultati. E anzi in funziona di una collaborazione tra strutture universitarie di differenti nazioni. Perché finché capita nello stesso paese, ci può stare. Ma quando vedi allo stesso tavolo istruttori e giovani atleti di Libia e Nigeria, di Russia e Francia, di Cina e Repubblica Ceca, di Italia e Inghilterra, allora comprendi bene che si stia trattando di un fenomeno a respiro mondiale, non solo confinato al Vecchio Continente. E così è stato.

Un anno di “tutti fermi!” per la pandemia. Senza tornei senza palloni in movimento. A Roma si tornerà in campo nella zona dell’EUR e più precisamente al PalaFonte (Fonte Meravigliosa) per vedere quali siano i singoli sportivi e le compagini capaci di arrivare agli ultimi atti.

I Tornei Interuniversitari Internazionali hanno molteplici funzioni, non solo quello della competizione sportiva. E Roma, in questo, saprà dare il suo forte abbraccio.

Ci sarà da divertirsi. E da raccontare l’uno all’altro quanto sia bello, partecipare a un avvenimento sportivo capace di aprire menti e orizzonti. Di tutte e di tutti.

Nella fotografia l’incontro ai Tornei Interuniversitari Università Niccolò Cusano-Lille (Francia) vinto dalla compagine italiana. Con il numero 15 Alessandro Salina (Giurisprudenza) va a canestro con un tiro in sospensione. Pronti per l’eventualità del rimbalzo in blu Giacomo Zanni (#14) e Giulio Francesco Conte (numero 10) , entrambi di Ingegneria.