La Commissione UE è pronta ad agire contro la Polonia dopo che la Corte Costituzionale polacca ha stabilito che ogni sentenza o atto normativo dell’Unione Europea deve essere conforme alla legge polacca, per essere applicato in Polonia. Sul tema Sandro Gozi, europarlamentare di Renaissance UE, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Polonia vs. UE
“Quello della Polonia è un attacco col martello pneumatico alle fondamenta dell’edificio europeo –ha affermato Gozi-. Il principio per cui le leggi europee sono sopra quelle nazionali è il principio che ci ha permesso di avere una moneta unica, un mercato unico, tutte cose che non esistevano prima. Queste leggi non cadono dal cielo, sono frutto di un lungo negoziato tra gli Stati membri. Se ogni volta uno Stato membro potesse invocare una propria legge interna per dire che ciò che è stato deciso non vale più per lui staremmo ancora ad aspettare una legge sul mercato unico. E’ un attacco al sistema europeo, se si seguisse il ragionamento dei giudici polacchi sarebbe la fine dell’UE. I giudici polacchi sono sotto il controllo del governo quindi c’è una violazione del principio per cui la magistratura deve essere autonoma”.
Le possibili sanzioni
“Qualsiasi stato membro è sempre libero di lasciare l’UE, il problema è che in Polonia c’è una situazione particolarmente grave, c’è un governo che sta esasperando un conflitto con l’UE e c’è la maggioranza del popolo che dice che vuole rimanere in UE quindi non possiamo penalizzare una larga parte del popolo. Dobbiamo congelare il Recovery plan della Polonia, questo si può fare, non è un ricatto, finalmente ci siamo dati gli strumenti per far rispettare le regole comuni e non farci prendere in giro. Ho il sospetto che questo atteggiamento del primo ministro polacco sia dovuto ad un calcolo politico dato che è in campagna elettorale”.