Martin Castrogiovanni la generosa umanità di chi ha combattuto nella vita come in campo: AUGURONI!

Uno dei simboli del Rugby azzurro oggi compie 40 anni. Fa parte di una pregiata élite di vincenti: è stato il primo pilone in Inghilterra a vincere il premio di miglior giocatore

 

Se c’è un atleta del gruppo della squadra nazionale italiana capace di avere un rilevante impatto mediatico questo è Martin Leandro Castrogiovanni. Oggi compie 40 anni e il suo percorso è stato tutto tranne che semplice.

Nato a Paranà, Argentina, città di quasi 250000 abitanti, il 21 ottobre 1981, ha giocato con signore società quali la “nostra” Calvisano, Leicester (Inghilterra), Tolone in Francia e nel Racing 92. Mantenendo per 14 anni la casacca azzurra, divenuta una seconda pelle. Il suo rapporto con l’Italia è durata dal 2002 al 2016. Tanti, quasi 3 lustri.

Prima di lui le 100 presenze in azzurro le avevano raggiunte Andrea Lo Cicero, altro monumento della Nazionale, e Alessandro Troncon. A lui è capitato di festeggiare con il compagno di viaggio Sergio Parisse, ulteriore giocatore iconico della palla ovale. Con loro è stato riempito lo Stadio Flaminio quando l’impianto di Viale Tiziano non era stato abbandonato e dimenticato da impreparate amministrazioni comunali. Una tristezza, se pensiamo ai sacrifici, al coraggio espressi in campo, allo sforzo fisico, per fare dell’impianto in cui abbiamo vinto 2 Campionati del Mondo di Calcio nel 1934 e nel 1938.

La famiglia di Martin ha origini siciliane, Enna, esattamente, e, curiosità assoluta, il sito urbanistico siculo tanti secoli fa si chiamava proprio Castrogiovanni.

“Castro”, come viene affettuosamente chiamato, è arrivato in Italia grazie alla precedente frequentazione rugbystica del Club Atletico Estudiantes di Paranà. Giunge al Calvisano, una squadra di grandi tradizioni, in fatto di presenze nella Serie A di casa nostra. 5 stagioni e uno scudetto in due finali per il tricolore giocate, oltre a una Coppa Italia inserita nel club della provincia di Brescia.

Non ha mai giocato nella Nazionale sudamericana, quindi ha potuto giocare nel 2002 la prima volta con quella nostra, contro gli All Blacks: roba da brividi. Nel 2003 gioca per la prima volta nel Sei Nazioni, e non lascerà la prestigiosa competizione internazionale fino al 2013. Nel primo anno in azzurro l’allora Commissario Tecnico John Kirwan lo convoca in Australia per la Coppa del Mondo.

La stagione 2005-2006 rappresenta un grande cambiamento, nella vita sportiva come in chiave generale. Castrogiovanni va in Serie A nella terra d’Albione con il Leicester e vince il titolo britannico ottenendo la nomina di “best player”, riconoscimento mai assegnato a un pilone. Nel 2007 la conferma in Nazionale anche sotto Pierre Berbizier per il Mondiale giocato in Francia. E anche sotto Nick Mallett allenatore azzurro gioca il Sei Nazioni 2008 andando a méta nei primi 4 incontri dei 5 previsti dal calendario: ha segnato a Irlanda, Inghilterra, Galles e Francia.

Nel 2009 arriva il secondo campionato vinto con il Leicester, ben prima che la città diventasse celeberrima in tutto il mondo grazie al Calcio sotto la guida di Claudio Ranieri. Il terzo “scudetto” inglese arriva l’anno seguente.

Le altre tappe importanti sono l’arrivo a Tolone, nella ricca Serie A transalpina. Il 16 novembre 2013, assieme a Parisse, gioca per la 100° volta in azzurro, a Cremona, contro le Isole Fiji. Il riconoscimento più rilevante arriva con l’inserimento nella Premiership Hall of Fame grazie al quarto titolo vinto con il Leicester.

Due titoli europei con il Tolone poi passa al Racing Métro 92 nel 2016.

Chi ha visto giocare l’Italia negli stadi nostrani non può dimenticare la méta segnata alla Francia vicecampionessa del Mondo nel “Sei Nazioni” del 2013.

Nel 2015 i brividi per l’asportazione di un neurinoma al plesso lombare. Dopo 2 mesi torna in campo dimostrando un amore per la vita e per il Rugby di livelli inarrivabili. Nel 2016 ha annunciato il suo ritiro giocando la sua ultima partita con il Club Atlético Estudiantes di Paranà, la squadra con cui aveva cominciato il suo lungo itinerario di passione con il Rugby.

Tra le iniziative cui partecipa con umanità e generosità Amref, l’Ospedale Pediatrico Meyer, le associazioni La Casa di Andrea, Olivia, La Tartaruga, Telethon.

E’ stato tra i primi a comprendere l’importanza del rapporto con il mezzo televisivo, da Rete 4 a DMAX, da Canale 5 a Ballando con le Stelle.

Oggi compie 40 anni uno che ha saputo combattere. Nella vita come in campo. Con immutata determinazione. Feliz cumpleano, Campéon.