Fabio Rampelli, deputato da FDI, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sull’obbligo di Green pass. “Noi ci troviamo in questa condizione penosa perché è stata fallimentare la gestione delle campagne di vaccinazione –ha affermato Rampelli-. Noi abbiamo avuto quasi due anni di tempo per indurre alla vaccinazione attraverso la persuasione, dando informazioni corrette e dati certi e non è stato fatto, è stato un circo. Se qualcuno è contrario al vaccino non è che è stupido, magari è confuso dal fatto che gli stessi virologi ed epidemiologi hanno detto tutto e il contrario di tutto. Hanno creato il panico, la gestione è stata pessima. Lo stesso Green pass, che non va confuso con il vaccino, è una norma eccezionale perché lo Stato vuole fare il furbo, dando apparentemente la libertà ai cittadini di scegliere se vaccinarsi o meno, ma in realtà utilizza uno strumento coercitivo surrettizio perché non vuole assumersi la responsabilità di introdurre l’obbligo vaccinale. Io parlo da convinto assertore dell’efficacia del vaccino, mi sono vaccinato e ho il green pass. Dobbiamo cercare di interpretare le esigenze di coloro che non sono fuori legge, perché è lo Stato che gli ha consentito di non vaccinarsi e ora deve consentirgli di svolgere il proprio lavoro e la propria vita in maniera normale senza dover spendere un patrimonio in tamponi. Il Pd dice che sarebbe diseducativo dare i tamponi gratis? Mi fanno sbellicare dalle risate. Quando noi facciamo osservazioni di questo tipo ci dicono che siamo per lo Stato etico, che siamo nostalgici. I cittadini sono perplessi perché ritengono che lo Stato non voglia rendere obbligatorio il vaccino perché teme le conseguenze legate ai possibili effetti collaterali. Se lo Stato mettesse il vaccino obbligatorio? Non so se FDI scenderebbe in piazza contro questa misura, io sicuramente non lo farei perché sono a favore dei vaccini. Io ho un senso comunitario molto sviluppato, non sono mai stato un individualista”.