Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul Green pass obbligatorio per gli autotrasportatori italiani. “Abbiamo due ministri che hanno deciso di emanare questa circolare che di fatto consente ai conducenti delle imprese estere di andare a caricare anche senza green pass e non lo consente ai vettori italiani –ha affermato Uggè-. Ma se ha funzionato fino ad oggi il protocollo d’intesa che abbiamo stilato col governo e non ci sono stati contagi, per quale motivo dobbiamo penalizzare gli autotrasportatori italiani senza green pass? Noi siamo assolutamente pro-vaccino, ma siamo contro queste misure. Oggi l’autotrasportatore italiano senza green pass secondo le regole dovrebbe essere sospeso dall’azienda. Il rischio è che i rifornimenti non arrivino proprio nel momento in cui comincia la campagna natalizia degli acquisti. Dobbiamo farci sostituire dalle aziende straniere? Questi signori che firmano i provvedimenti non conoscono la materia che trattano, non è possibile che l’autotrasportatore rimanga nella propria cabina se deve fare operazioni come quella delle bisarche. Allora, qual è la differenza? L’autotrasportatore italiano diffonde il virus e quello straniero no? Ce lo dicano”.

Sulle proteste anti green pass. “Noi abbiamo protestato, ma non abbiamo dichiarato alcuna forma di sciopero o di fermo, perché siamo rispettosi delle leggi. Ma è chiaro che le imprese hanno il sacrosanto diritto di lasciare i mezzi fermi e non dare rifornimenti. Gli autotrasportatori erano considerati gli eroi nazionali durante il primo lockdown, allora il problema di continuare a lavorare non c’era, adesso quei protocolli secondo loro non vanno più bene. Non ci hanno mai incontrato questi signori qua, senza sapere come funziona l’attività di autotrasporto hanno preso queste decisioni. Oggi credo che non succederà gran che, ci potranno essere iniziative soprattutto nei porti di Trieste e Genova, ma potrebbe anche scattare lo spirito di emulazione e diventare una situazione critica”.