Si stima che un terzo degli over 65enni utilizzi 10 o più farmaci contemporaneamente. Tra questi, si nota un sovrautilizzo della vitamina D, non sostenuto da evidenze e l’uso inappropriato di antibiotici e di alcuni antiaritmici. Sono alcuni degli aspetti emersi nel corso della presentazione, presso la Sala delle Colonne del Centro Congressi Angelicum di Roma, del primo Rapporto ‘L’uso dei farmaci nella popolazione anziana in Italia’, realizzato dall’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed) con il coordinamento dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Il Rapporto descrive le caratteristiche della prescrizione farmaceutica nella popolazione ultrasessantacinquenne, approfondendo nel dettaglio alcuni aspetti relativi a tre setting assistenziali: domicilio (prescrizione territoriale), ospedale e Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa). La pubblicazione, inoltre, analizza l’uso concomitante di farmaci nei pazienti in trattamento per alcune patologie, dal diabete alla demenza, dalla Bpco al parkinsonismo, e valuta nuovi indicatori di qualità e appropriatezza prescrittiva, con particolare riferimento alla politerapia, alle interazioni farmacologiche e all’uso di farmaci potenzialmente inappropriati. Il testo analizza poi l’uso dei farmaci nelle fasce di età più avanzate, come quella dei pazienti ultranovantenni, descrive alcune esperienze nazionali di deprescrizione farmacologica (deprescribing) e si sofferma sull’impatto della pandemia da Covid-19 sull’uso dei medicinali nella popolazione anziana nel 2020, a confronto con il 2019. Introducendo i lavori, il Direttore Generale dell’Aifa, Nicola Magrini, ha dichiarato che si tratta di “un nuovo capitolo della collana OsMed, che conferma e amplia la collaborazione tra Aifa e altre istituzioni nazionali e locali e ricercatori, già avviata con i precedenti volumi tematici dedicati ad antibiotici e gravidanza”.
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