La Giornata dei bambini che in Brasile ricorre oggi, 12 ottobre, è segnata dagli effetti della pandemia di Covid-19. Nonostante non rappresentino la fascia più a rischio della popolazione, i più piccoli sono particolarmente colpiti dalle conseguenze della diffusione del coronavirus. Secondo un sondaggio della fondazione Abrinq per i diritti dei bambini e degli adolescenti, ci sono almeno 9,1 milioni di bambini brasiliani tra gli zero e i 14 anni che si trovano in condizioni di estrema povertà, colpiti dall’insicurezza alimentare perché la famiglia non ha disponibilità economiche tali da garantire i pasti. Il calo dei redditi della popolazione brasiliana è uno dei fattori che aggrava la fame nel Paese. Secondo un sondaggio Unicef pubblicato a maggio 2021, il 56 per cento della degli adulti, in Brasile, ha visto una riduzione del proprio salario dall’inizio della pandemia, una stima che raggiunge il 64 per cento in chi vive con bambini o adolescenti. Inoltre, la sospensione delle lezioni in presenza, ripristinate dopo più di un anno, ha peggiorato l’alimentazione dei più piccoli, che spesso ricevono l’unico pasto della giornata proprio a scuola. Il costante aumento dei prezzi degli alimenti complica un possibile miglioramento della situazione. Oltre alle difficoltà di accesso agli alimenti, la qualità del cibo per i bambini è diminuita a causa dell’aumento dei prezzi. Secondo il sondaggio Unicef, il 29 per centro delle famiglie brasiliane mangia cibo prodotto nelle grandi industrie, il 22 per cento usa bevande zuccherate e il 18 per cento ha aumentato il consumo di fast food.

Mettere fine alla fame, garantire la sicurezza alimentare e migliorare la nutrizione entro il 2030 sono alcuni degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, come ricorda la fondazione Abrinq nel suo report ‘Uno scenario dell’infanzia e dell’adolescenza in Brasile’, basato sulla ricerca Pnad/Covid dell’Istituto brasiliano di geografia e statistica.