Massimo Barra, direttore della Fondazione “Villa Maraini”, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul tema droga affrontato dalla politica. “La politica deve capire che curare un tossicomane è interesse non solo del tossicomane, ma anche di tutta la società –ha affermato Barra-. E’ inutile parlare di sicurezza, di mettere in galera, buttare la chiave, tutti questi slogan stupidi che operativamente non si traducono in niente. Il problema è gravissimo in tutto il mondo e in tutto il mondo si è oscillato tra politiche paternalistiche e regressive. L’opinione pubblica ce l’ha sulle scatole i tossici, almeno finchè non gli capitano in casa. L’interesse della società deve essere quello di curare tutti. Il tema droga viene affrontato sempre per un proprio interesse politico di parte. Anche la distinzione manichea tra proibizionisti e antiproibizionisti sembra l’unica cosa che interessa in Italia. Se curi i drogati come facciamo noi a Villa Maraini sei un nemico perché non ti schieri col partito dei proibizionisti, allora sei un antiproibizionista e quindi un nemico. Questo noi lo paghiamo da sempre. Sono dei poveri ignoranti quelli che ci considerano complici dei drogati. Se sapessero quello che facciamo a Villa Maraini si andrebbero a riporre. I candidati sindaco vengono da noi, poi però se vengono eletti se ne scordano. Il Comune di Roma da alcuni anni non dà una lira a Villa Maraini. Noi curiamo mille tossicomani al giorno, cifre incredibile. Noi conosciamo tutti i tossicomani di Roma. A livello di operatività succedono cose che i politici neanche si immagino. Quando a Roma arrestano un tossico la polizia chiama noi, questo non lo sa e non interessa a nessuno”.

Sul referendum per la depenalizzazione della cannabis. “Da osservatore noto che questo fatto delle centinaia di migliaia di firme è un dato politico eclatante, vuol dire che l’opinione pubblica sta cambiando nei confronti della canapa. Adesso c’è una maggiore tolleranza. Questo però non è un bene per la Nazione perché favorire il consumo delle sostanze è un elemento negativo, preferirei una grande campagna per lo sport giovanile piuttosto che per il consumo di sostanze rincoglionenti”.

Sulla droga dello stupro. “E’ una sostanza che dà uno stato di piacere più o meno sognante in cui il soggetto perde il contatto con la realtà. Sono sostanze che piacciono e che non danno l’impressione di essere tossici, anzi quelli che usano queste sostanze hanno un grande disprezzo per i tossici, li chiamano bucatini”.

Sulle persone che si rivolgono a Villa Maraini. “L’appartenenza sociale è trasversale. Per quanto riguarda l’età si va a ondate che seguono la moda. Abbiamo avuto un’ondata di eroinomani, poi i cocainomani, adesso i ragazzetti che fumano l’eroina e che sicuramente poi troveranno qualcuno che li convincerà a spararsela in vena”.