Reputation: è un bene immateriale, non precisamente quantificabile, sempre esistito. In passato si costruiva col passaparola, tra le persone c’erano rapporti di fiducia, non si parlava tanto per parlare e quello che si diceva coincideva con la verità. Oggi, invece, la reputazione si costruisce in rete attraverso i commenti degli utenti, non sempre giusti, né veritieri. Ne parleremo a Promotion. Comunicare è un’arte con Simona Petrozzi, Presidente di Terziario Donna Confcommercio Roma, su Cusano Italia TV, canale 264 del DTT.
Web Reputation, crea il tuo successo. Attacchi mediatici: prevenzione e cura
Reputation online: chi può monitorare i commenti degli utenti in rete? Come mantenere una buona reputazione? Quali sono le figure professionali deputate ad assolvere al ruolo? Ci racconterà tutto Simona Petrozzi, autrice del libro Web Reputation, crea il tuo successo. Attacchi mediatici: prevenzione e cura, Armando Curcio Editore.
Dimmi cosa scrivi in rete ti dirò chi sei
Mantenere una buona reputazione è importante, valorizza il lavoro di aziende e ai professionisti. Quelli che hanno e mantengono una buona reputazione riescono a raggiungere obiettivi migliori e offrono, evidentemente, una qualità più elevata dei prodotti. Gli altri per rendersi riconoscibili e competitivi sul mercato, e mantenere alto il nome dell’azienda hanno introdotto la figura dell’e-reputation manager: un professionista che tutela l’identità digitale delle aziende, delle attività commerciali e dei liberi professionisti. La logica è la stessa per tutti: monitorare il gradimento degli utenti virtuali. Il problema è che non tutti sono onesti allo stesso modo: c’è chi parla male per sport e chi per il gusto di ledere l’immagine altrui, come riconoscere un commento veritiero?
Contenuti social, specchio della personalità
Reputazione: può cambiare nel lungo termine, dopo un lavoro mirato, ma a breve termine chi condivide contenuti lesivi, può ledere la propria immagine. Tutto quello che raccontiamo di noi online, rimane, dice chi siamo. Oggi, le aziende nel reclutare personale consultano prima la rete, è lì che raccolgono informazioni, più che attraverso il cv o il passaparola, come un tempo. I profili social dicono tutto di noi: cosa pensiamo, cosa facciamo, quali orientamenti abbiamo. E’ per questo che dobbiamo usare la rete con raziocinio, e per la stessa ragione è tempo di educare ad un uso consapevole del web.