Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sulla situazione covid. “Le cose stanno andando abbastanza bene, da due settimane consecutive i casi settimanali sono in discesa e anche sul versante ospedaliero si stanno riducendo sia i ricoveri ordinari sia le terapie intensive –ha affermato Cartabellotta-. Non possiamo che attribuire alle vaccinazioni questo risultato che ci pone in una situazione migliore rispetto ad altri Paesi europei. Sono positivo e ottimista. A quasi 6 mesi dalle riaperture, il rischio ragionato ha funzionato perché di quello che è stato riaperto non è stato chiuso quasi nulla. E’ chiaro che il fattore stagionale porterà ad un aumento della circolazione del virus, poi gli imprevisti possono essere rappresentanti da nuove varianti e dal calo della protezione del vaccino, ma noi ci stiamo già attrezzando con la terza dose. Finora l’efficacia si mantiene intorno al 93-96% per quanto riguarda la malattia grave”.
Sulla scuola. “L’ultimo report di venerdì dell’Iss ancora non mostra grandi movimenti di numeri, però dobbiamo anche considerare che è ancora presto, ci vogliono almeno 2-3 settimane per vedere eventuali incrementi di contagi. Il nostro nuovo report è dedicato proprio alle scuole e sono emerse alcune criticità. Finora l’Italia ha puntato solo sulla vaccinazione, ma per i ragazzi under 12 non è disponibile nessuna dose di vaccino e tanti over 12 non sono ancora vaccinati. Inoltre il protocollo d’intesa del Ministero ha derogato al concetto di distanziamento, che è diventato una sorta di obbligo flessibile, e c’è anche la questione trasporti. Rispetto a tutte le strategie che possono essere messe in atto nella scuola, noi ne stiamo utilizzando solamente alcune”.