Antonio Misiani, senatore e responsabile economico del PD, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Res Publica”, condotta dal direttore Gianluca Fabi su Cusano Italia Tv.
Sui rincari delle bollette di luce e gas. “Rischiano di rappresentare un contraccolpo pesante sia per i bilanci delle famiglie sia per la ripresa economica –ha affermato Misiani-. Ma paradossalmente l’aumento dei prezzi dell’energia è una conseguenza della ripresa economica. La crescita del pil in Italia e negli altri Paesi avanzati è molto più rapida rispetto alle previsioni di qualche mese fa e questa accelerazione simultanea sta provocando un forte aumento della domanda di energia. L’offerta non è stata dietro alla domanda in questi mesi e ciò ha provocato un brusco aumento dei prezzi. I prezzi di petrolio e gas sono raddoppiati, raggiugendo i livelli pre-covid. Si tratta di capire se questo aumento è destinato ad essere transitorio, quindi a stabilizzarsi nel medio-periodo, oppure a continuare. E’ necessario che il governo intervenga, lo abbiamo chiesto come PD e probabilmente avverrà nel cdm di giovedì per ridurre il più possibile l’impatto sulle famiglie con un intervento significativo sugli oneri di sistema. L’intervento che il governo sta predisponendo vale intorno a 3,5 miliardi, è molto probabile che questi soldi verranno utilizzati per tagliare transitoriamente gli oneri di sistema come avvenuto a luglio. Vedo improbabile la soluzione spagnola, in Italia 10 anni fa vi fu un appesantimento delle imposte sulle aziende energetiche, ma credo che una sentenza della Corte Costituzionale abbia dichiarato illegittima quella soluzione ed è un peccato perché secondo me quello poteva essere uno dei canali per reperire risorse. Non è chiaro se si agirà anche sulla componente fiscale delle bollette. Al di là di questo intervento transitorio comunque è necessario un intervento strutturale, per togliere dalle bollette quegli oneri che nulla hanno a che fare con le bollette. Dobbiamo spostare questi oneri sulla fiscalità generale, alleggerendo il carico in proporzione maggiore alle famiglie più in difficoltà economica”.