Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

 

Sull’incontro con Draghi riguardo all’estensione del Green pass per tutti i lavoratori. “Da quello che il governo ci ha detto sarà necessario avere il Green pass per andare al lavoro –ha affermato Bombardieri-. Noi abbiamo chiesto di dare la possibilità di fare il tampone gratuitamente. Noi abbiamo sempre detto che il vaccino è lo strumento per combattere la pandemia e abbiamo detto anche che siamo favorevoli al Green pass nei luoghi di assembramento come concerti e grandi eventi. Non capiamo perché, se c’è un’emergenza sanitaria, non venga messo un obbligo vaccinale. Il governo dice che è più difficile da controllare e per questo preferisce che si arrivi al vaccino attraverso al green pass, perché non possono verificare che uno sia vaccinato per strada, ma possono farlo nei luoghi di lavoro. Abbiamo quindi chiesto i tamponi gratuiti perché se esiste un tema riguardo alla sicurezza sul lavoro pensiamo che i lavoratori non debbano pagare. Soprattutto perché questo apre una serie di contenziosi sui quali non mi pare vi sia una risposta chiara. Noi chiediamo che chi non fa il tampone non può essere licenziato. Se c’è una situazione di emergenza sanitaria si deve decidere che alcune categorie devono vaccinarsi. Se c’è una situazione di emergenza siamo tutti uguali, anche i politici, quindi chi sta all’interno del Parlamento deve avere il green pass. Noi abbiamo chiesto questo, qualcuno mi ha dato del populista ma non mi interessa. Siccome la politica non riesce a sciogliere i nodi di una coalizione così ampia scarica sul lavoro, sui sindacati, sui datori di lavoro, le responsabilità. Pensate ad un’azienda di 1500 persone, la mattina chi controlla chi ha fatto il tampone? Il costo dei tamponi dicono sia calmierato, ma io che per andare da Draghi ho dovuto fare il tampone ho speso 22 euro. Io sono vaccinato, ma mi hanno imposto di fare il tampone sia per incontrare Draghi sia per l’incontro con i ministri al G20. Se c’è questa necessità di fare il tampone forse è il caso di renderlo più accessibile. Sui trasporti c’è una grande contraddizione. Se prendo un Intercity da Roma a Napoli devo avere il green pass, se prendo un treno interregionale invece no. Queste incongruenze devono essere risolte”.

 

Sui lavoratori della PA. “Noi abbiamo sfidato il governo dicendo di far rientrare tutto il personale della PA sul posto del lavoro affrontando però i temi della sicurezza. Lo smart working è una grande opportunità che purtroppo è stata non utilizzata dal precedente ministro che ha deciso di fissare una percentuale anziché ragionare sui servizi. In questo caso lo smart working potrebbe essere utilizzato per chi non vuole fare il vaccino”.