Igor Iezzi, capogruppo della Lega in Commissione affari costituzionali, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sulle manifestazioni contro il green pass. “E’ una giornata particolare –ha affermato Iezzi-. Ovviamente le manifestazioni devono sempre essere garantite, ma devono svolgersi pacificamente. Sarebbe sbagliatissimo se i manifestanti bloccassero i treni e impedissero ad altri cittadini di usufruire del diritto a spostarsi. In queste settimane i toni sono stati esasperati da parte dei no vax, ma anche da una parte dell’informazione che ha trattato come terroristi delle persone che magari hanno delle perplessità sui vaccini o sull’obbligo di green pass. Ghettizzare queste persone e criminalizzarle significa che poi magari queste persone cercano delle altre vie d’ascolto, non legittime e sbagliate, ma il rischio c’è. Quindi bisognerebbe riportare il dibattito su temi di merito, non ci sono dittature sanitarie, non ci sono terroristi pronti a distruggere lo Stato, ci sono persone che la pensano talvolta in maniera differente. Esprimo la mia solidarietà e vicinanza ai giornalisti che sono stati aggrediti, però dobbiamo un po’ abbassare i toni tutti, perché nel momento in cui si pensa che un gruppo di persone stiano facendo del terrorismo perché non si vaccinano ci si pone nei loro confronti in maniera sbagliata. Io non sono contrario allo strumento del green pass, ma secondo me non lo stiamo utilizzando bene, è sbagliato utilizzarlo per andare nei ristoranti, dovrebbe servire per i grandi eventi come allo stadio. Lo si è trasformato in uno strumento per obbligare la gente a vaccinarsi e la gente reagisce nella maniera in cui reagisce, ad errore reagisce con errori. Io sono assolutamente pro vax, sono vaccinato, ritengo che i vaccini siano la salvezza, ma ritengo che l’obbligatorietà dei vaccini sia folle. L’obbligatorietà è sbagliata non solo per un discorso etico, costituzionale, ma anche per il risultato perché gran parte di queste polemiche sono motivate proprio dalla possibilità dell’obbligatorietà, se noi argomentassimo con i numeri i risultati delle vaccinazioni non avremmo bisogno di fare obblighi, la gente ci crederebbe. C’è poi una piccola percentuale di persone che non si può convincere, ma è appunto una minima parte. Il green pass era nato come strumento europeo per passare da un Paese all’altro, questo era lo scopo iniziale, adesso è diventato un’altra cosa”.