Walter Verini, deputato e tesoriere nazionale del PD, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sulle proteste anti green pass. “Non definirei sopra le righe gli episodi avvenuti durante le ultime manifestazioni, sono veri e propri allarmi, sono squadrismi –ha affermato Verini-. A Milano sono stati aggrediti militanti del M5S che stavano raccogliendo le firme ad un gazebo. A Roma è stata aggredita una giornalista e le è stato impedito di fare il proprio lavoro. Nella rete girano gli inviti a trovare gli indirizzi di casa di politici e giornalisti invisi a questi sedicenti no vax. Tra queste persone non ci sono solo degli scettici sui vaccini, ci sono dei delinquenti, avanzi di galera, pregiudicati, neofascisti. La ricerca degli indirizzi di casa evocano l’olio di ricino. Quindi comincerei ad essere preoccupato di problemi di ordine pubblico, che vanno limitati e contrastati”.

Sul green pass. “Sui vaccini è giusto dialogare, però c’è un limite alla libertà. Nel momento in cui la mia libertà di cittadino può arrecare danno alla salute di altri cittadini, a quella libertà deve essere posto un limite. Siccome tutti i dati ci stanno dicendo che chi è vaccinato può riprendere il covid, ma in forma leggera a differenza dei non vaccinati. Prendere il covid in forma grave oltre ad essere un danno alla propria salute è un danno a tutta la comunità perché intasare gli ospedali e le terapie intensive è un danno per tutti. Bisogna come fare quando si impedì di fumare, il fumo fa male, non puoi togliere ai cittadini il diritto di fumare, ma puoi proibirgli di farlo al chiuso nei luoghi pubblici. Non c’è l’obbligo di vaccino, però chi decide di non vaccinarsi non può stare in un ufficio pubblico. Se non ti vuoi vaccinare stai a casa, lavori da remoto, non frequenti luoghi in cui ci sono altre persone”.

Sulla scuola. “C’è un grande impegno, sono fiducioso, stavolta si sta lavorando anche sui trasporti. Il vero tema è che sia il governo Conte 2 sia ora il governo Draghi stanno cercando di far fronte a delle situazioni di una complessità straordinaria. Si possono compiere errori, ci possono essere dei ritardi, ma stiamo parlando di un sistema Italia che sconta delle arretratezze”.