Dallo sceneggiatore di John Wick, al cinema Io sono Nessuno, nuovo violentissimo thriller d’azione con protagonista un insospettabile Bob Odenkirk. Non certo celebre per le sue doti di picchiatore, lo vediamo qui dopo il Saul Goodman di Breaking Bad calarsi nelle vesti inedite di action hero, volutamente attempato e sopra le righe.
Quella di Hutch è un’esistenza ordinaria, da vero uomo medio. Vive in una villetta con la moglie e i suoi due figli (ignari della vera identità del proprio papà), fa un lavoro d’ufficio noioso e monotono trascorrendo giornate tutte uguali. La cosa più esaltante diventa cucinare lasagne, ricordo dell’Italia dove la coppia si è conosciuta. Una routine in cui ha deciso di confinarsi per amore e desiderio di costruirsi una vita normale, lasciandosene alle spalle una decisamente più movimentata. Il nostro signor Nessuno prima di indossare la maschera del borghese era, infatti, un “revisore”, agente speciale di CIA, FBI e Navy SEAL messi insieme, con il compito di archiviare le pratiche più spinose facendo il lavoro sporco. Insomma, un veterano dei servizi segreti andato in preprepensionamento.
Proprio come il buon Saul, remissivo e apparentemente innocuo, nasconde una tenacia e una determinazione senza eguali. Quando dei ladri irrompono nella notte con la famiglia a letto e Hutch, che conosce bene i rischi e non vuole metterla in pericolo, non coglie l’occasione per accopparli – come invece comunità, amici e parenti, figlio compreso, si aspettano – scatta in lui qualcosa. La voglia di rivalsa soppianta la prudenza e la tranquillità della nuova dimensione casalinga riavvicinandolo inesorabilmente alla tanto amata azione. La molla che lo fa scattare e che rimanda chiaramente al delitto del cane di John Wick, è il ratto del braccialetto con il gattino di sua figlia. Nel recuperare il mal tolto il nostro eroe recupera se stesso dando il via a una pericolosa escalation di violenza, una scazzottata all’ultimo sangue con un gruppo di bulli russi facente capo a un temibile boss locale – in una favolosa sequenza d’azione tutta girata in un bus, dove Hutch da vero drogato di adrenalina si esalta prendendole – diventa il pretesto perfetto per ributtarsi definitivamente nella mischia.
A prima vista, e anche dopo un secondo sguardo, Odenkirk non sembra proprio una star d’azione. Ma rimarrete piacevolmente sorpresi di come, tra una mazzata e l’altra, sappia non solo incassare bene i colpi ma anche sprigionare una notevolissima dose di violenza piacevolmente assurda, divertente e – perché no – appagante. C’è quindi in Io sono Nessuno una forte vena ironica in sotto traccia, forse quella stessa ironia malcelata che contraddistingue Odenkirk e le sue tipiche espressioni, qui necessariamente appannata dalle scazzottate ma infondo vero e proprio valore aggiunto alla performance. Per certi ruoli è bene non prendersi troppo sul serio, qui la caratteristica attoriale non viene solo sfruttata ma anche valorizzata ed esaltata tramite un finale esageratamente violento e ridicolo, con omicidi irrealistici e partner d’eccezione. Mitico e spassosissimo Christopher Lloyd, scienziato matto di Ritorno al futuro che ottantatreenne, come suo figlio Hutch qui non si rassegna alla senilità e torna in azione per supportarlo. Riguardo alla performance fisica di Odenkirk, la cosa si fa seria perché il training è durato due lunghi anni e tutte le scene sono realizzate da lui in prima persona, niente stunt. Altra nota interessante è che in questo quadro un po’ satirico e vintage, molto venga preso in giro anche il villain russo, con la regia che è di un connazionale.
Un budget da 16 milioni di dollari e un sequel, se non addirittura un crossover con John Wick, nell’aria. Io sono nessuno si propone come un prodotto di genere compiaciuto e consapevole dei propri limiti, ma anche come uno dei più validi, sfrenati e divertenti titoli degli ultimi anni.