Sito Regione Lazio: le ipotesi sull’hackeraggio sono tante, c’è chi dice che tutto è partito da un dipendente in smart working, chi parla di attacco terroristico e chi di mancanza di cultura digitale. Quale delle innumerevoli versioni sarà quella più vicina alla verità? Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia con Raffaele Barberio, direttore del quotidiano Key4biz.

Superficiale il modo in cui Zingaretti ha affrontato e gestito il problema

“Poteva succedere, come accade alle macchine, anche nel web possono verificarsi furti, dobbiamo attivare misure di sicurezza cautelative, come si fa con le automobili – ha affermato Raffaele Barberio – non c’è niente di trascendentale né di imprevisto, il guaio è quando non ci si preoccupa di adottare misure di sicurezza! Rimaniamo nella metafora delle auto: devo mettere quanti più ostacoli possibili tra la mia auto e il ladro, questo non vuol dire che abbia la certezza di non vedermi rubata la macchina. Devo essere certo, con zelo, di aver adottato tutte le misure plausibili, cercando di opporre quanti più ostacoli contro il malintenzionato. Le possibilità sono tante: un nemico interno, un ex dipendente. Quando c’è un attacco informatico bisogna adottare cautela e prudenza, tutte cose che Zingaretti non ha adottato: ha gridato all’attacco terroristico, che è un fatto gravissimo, politico, un atto irresponsabile. Zingaretti ha gestito tutto con grande superficialità.”

Considerazioni sbagliate

Sito Regione Lazio: è una vicenda che dice molto del modo in cui il portale, ricco di dati, viene gestito. Sono tante le affermazioni infondate, secondo lo stesso Raffaele Barberio. “E’ il più grande attacco della storia repubblicana è stato detto, e non è un’affermazione corretta – ha sottolineato il direttore di Key4biz.it, su Radio Cusano Campus – la certezza con cui Zingaretti ha affermato che l’attacco proviene dalla Germania è un’altra considerazione sbagliata. Queste sono affermazioni che dimostrano quanto roboanti siano determinate considerazioni e quanto nascondano piccole altre debolezze, che avrebbero evitato il guaio.”

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