Il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso (Lega) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sulla scuola. “Nella maggioranza ci sono tante anime diverse –ha affermato Sasso-. Ieri il ministro della Salute Speranza ha detto che lui sulla scuola e sui vaccini vorrebbe iniziative forti, io invece vorrei che fossero prese iniziative serie. Con oltre il 90% del personale docente e non docente che è vaccinato a cosa serve l’obbligo? Con 18 mesi di deprivazione culturale dei nostri ragazzi, che senso ha ipotizzare arrivare ad escludere dalla didattica in presenza bambini di 12 anni non vaccinati. Su questo ritengo sia giusto che decidano le famiglie. Sono circondato da genitori che si sono vaccinati, ma che nutrono dei dubbi se inoculare o meno il vaccino ai loro figli, allora più che imporre bisognerebbe informare, accompagnare, promuovere i vaccini. Un conto è accelerare, promuovere la vaccinazione, altra cosa è arrivare a definire ‘sorci’ i bambini non vaccinati, arrivare a dire che chi non si vaccina deve essere discriminato. Ci sono forze politiche i cui esponenti sono arrivati ad ipotizzare queste discriminazioni. Un esempio di soluzione che io ho proposto da tempo al Ministro Speranza è quello dei tamponi rapidi salivari, dopo 4 mesi dalla mia richiesta l’Iss ci ha detto che questi tamponi, poco invasivi e dunque adatti anche ai bambini più piccoli, potrebbero essere efficaci per il tracciamento. Nonostante ciò né il Ministero né il Cts hanno risposto alla nostra richiesta di poterli utilizzare. Perché non li utilizziamo anziché mettere bandiere ideologiche?”.