E’ stata inaugurata ieri, domenica 11 luglio, presso l’ex Abbazia di Montecristo oggi Istituto Agrario di Todi, la mostra di Nino Cordio dal titolo “L’opera d’arte più preziosa è la Natura”, occasione perfetta per ricordare il grande artista siciliano scomparso a Roma nell’aprile del 2000. Si tratta di una selezione curata da Arianna Bettarelli di quasi una sessantina di opere realizzate ad Cordio con la tecnica dell’affresco messa in atto dopo il trasferimento in Umbria. Amico fraterno di Camilleri, il suo talento merita d’essere scoperto ancor più a fondo dagli italiani.
Ecco perché la mostra di Nino Cordio “L’opera d’arte più preziosa è la Natura” punta raccontare anche l’uomo, come ben spiega la presentazione dell’iniziativa:
E’ necessario conoscere le sue battaglie in difesa del patrimonio storico e paesaggistico, nonché il suo centrale messaggio di ritorno alla Natura, riflesso nelle sue pitture incentrate su soggetti naturalistici.
Questa è la ragione per cui è stata allestita la mostra all’interno dell’Istituto Agrario di Todi, il più antico d’Italia nonché realtà didattica e sperimentale in continuo aggiornamento, volta alla produzione biologica e alla promozione delle aziende agricole del territorio dai prodotti a km0. Inoltre il panoramama di cui si gode è lo stesso che ispirò l’artista in quel suo periodo di produzione di affreschi:
Suggestive visioni di paesaggio, di moto animale, di rigoglio vegetale e culinario – in ricordo dell’infanzia contadina a Santa Ninfa (Trapani) – e di intensi ritratti di famiglia, si alterneranno così fra loro a ricomporre il vissuto dell’artista, fedele al credo di non recidere mai il legame tra l’uomo e la Natura.
Si segnala che in catalogo c’è anche un racconto inedito di Anna Cherubini.
Orari di apertura:
Fine mostra: 13 agosto
Contatti:
Associazione CineMario [email protected]
Arianna Bettarelli [email protected]
Istituto Agrario: 0758959511; 07589595205; [email protected]
Chi era Nino Cordio
Nato a Santa Ninfa, in provincia di Trapani, il 10 luglio 1937. Ha studiato all’Istituto d’Arte di Catania e all’Accademia di Belle Arti di Roma. Successivamente ha frequentato l’Atelier di Friedländer a Parigi. Ha insegnato presso il I Liceo Artistico di Roma e presso la «International School of Art», in Umbria. Ha esposto i suoi lavori in numerose personali in Italia, Europa e Americhe. Ha vissuto e lavorato tra Roma e Todi. Il 24 aprile del 2000 muore a Roma, città in cui riposa presso il Cimitero Acattolico di Testaccio.
Di lui e della sua opera hanno scritto tra gli altri Leonardo Sciascia, Enzo Siciliano, Andrea Camilleri, Carlo Levi, Guido Giuffrè.