Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Secondo Crisanti stiamo creando il terreno per una variante resistente ai vaccini. “Abbiamo sempre detto che nuove varianti vi saranno, se ve ne sarà una peggiore è difficile poterlo dire. E’ chiaro però che più il virus circola più è probabile che si possano generare varianti. Bisogna correre con la vaccinazione e le seconde dosi”.
Sull’aumento dei contagi. “L’aumento dei contagi ci sarà, bisognerà vedere se a questo corrisponderà un aumento dei ricoveri ospedalieri. Oggi il virus lo prende prevalentemente chi non ha fatto il vaccino, poi chi ha fatto solo la prima dose, chi ha fatto due dosi molto raramente prende la malattia in forma grave”.
Sugli assembramenti in piazza per la finale degli europei. “In una piazza gremita di persone, in cui non tutti hanno fatto il vaccino o il tampone, si può generare un focolaio ed è quello che accadrà perché la variante Delta è più contagiosa e perché il numero di vaccinati non è ancora sufficienti, dobbiamo stare attenti perché rischiamo quello che è accaduto a Maiorca, dobbiamo evitare assembramenti e portarci sempre la mascherina in tasca per poterla utilizzare in caso di assembramento. Se c’è anche una singola persona positiva alla variante Delta e intorno solo un 20% di vaccinati ci sono buone chance che si determinino tanti micro satelliti di infezione che poi potrebbero diventare focolai quando quelle persone si spostano e magari si portano il virus in vacanza dove incontrano persone non vaccinate e da lì il virus si fa qualche viaggio itinerante ed ecco che i mille casi che vediamo ogni giorno possono triplicarsi. Nel Regno Unito c’è una quota altissima con la doppia dose di vaccino, noi ancora non abbiamo metà della popolazione vaccinata e considerando che abbiamo milioni di anziani vaccinati potrebbero esserci più persone che vengono ricoverate in ospedale. Quindi: vaccinatevi, così sarete protetti voi e gli altri, non solo contro il covid, contro tutto, perché non troverai gli ospedali pieni quando magari dovrai andare a curarti per un’altra patologia o per un incidente”.
Sulla riapertura delle discoteche. “Speriamo che vengano riaperte presto col Green pass, ma il green pass non deve essere solo un pezzo di carta, deve essere anche un modo di pensare: io faccio vaccino e metto in sicurezza me stesso e gli altri”.
Sulla scuola. “Il problema della scuola, per quanto tu possa fare una strategia, rimane un punto interrogativo perché bisognerà vedere quale sarà la circolazione del virus a settembre e se ci sarà un’altra variante. L’unica cosa che si può prevedere è quanti saranno i vaccinati, dobbiamo spingere alla vaccinazione insegnanti e studenti. L’obiettivo è fare lezioni frontali, mascherine e distanza rimarranno capisaldi. Purtroppo vedo tanta resistenza nella popolazione scolastica, soprattutto nella fascia 12-15, con i genitori che hanno legittimamente dei dubbi. è nostro dovere fare campagne di informazioni migliori e costanti per far capire la bontà delle vaccinazioni e soprattutto che è oggi il momento di vaccinarsi perché settembre è alle porte. Obbligo vaccinale assolutamente no, serve sensibilizzazione. Dobbiamo arrivare con un 80% della popolazione vaccinata prima dell’autunno”.
Sull’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. “Il personale sanitario che si adopera per aiutare le persone deve fare la vaccinazione, è incompatibile l’esercizio della professione sanitaria col non vaccinarsi. Se non ti vaccini perché hai una problematica legata alla salute ok, ma dire che sei contro i vaccini è incompatibile con questa professione. L’operatore sanitario deve vaccinarsi oppure il SSN deve rimodulare l’attività di questa persona fino a valutare l’esclusione dalla professione”.
Sulla campagna vaccinale. “Io sono molto preoccupato che nelle prossime settimane cali la richiesta di vaccinazione, un po’ per le vacanze un po’ per le persone che non vogliono vaccinarsi. La parte della popolazione che non vuole vaccinarsi o che è dubbiosa la devi convincere. Anche parlare della terza dose non aiuta, innanzitutto perché non si sa se e quando la devi fare e anche perché uno può dire: visto che poi dovrò farmi la terza dose e adesso il virus non circola il vaccino me lo faccio dopo l’estate, invece bisogna farlo adesso il vaccino”.