Raffaella Carrà: più che semplice icona, lontana da stereotipi femminili bigotti e precostituiti, è stata un modello, per il mondo dello spettacolo, autentico e di successo. Binomio non scontato: rispettare la propria natura e vederla riconosciuta da tutti, oltre i confini nazionali e di genere, vuol dire aver vinto su tutta la linea.

Perché è un’icona gay?

C’è gente che continua a scrutare nella storia del personaggio pur di scovare il segreto che l’ha portata a farsi amare dai gay, lobby difficile, ma credo Raffaella rappresenti qualcosa di più. La Carrà è stata la donna della televisione più amata degli ultimi cinquant’anni, ha saputo farsi amare da più generazioni, e in più continenti: il mix fatale che qualunque personaggio dello spettacolo sogna.

Una fiaba a lieto fine

Raffaella Carrà è riuscita ad esprimere il talento che l’ha resa unica, senza censure, con garbo ed eleganza, quindi è anche frutto di un sistema che ragionava in altro modo rispetto a quello contemporaneo. Mai volgare, né fuori luogo, quasi mai criticata, è lutto in una fiaba a lieto fine che ha saputo tenere a debita distanza le negatività, il martirio mediatico, e anche questo forse è un talento.

Se fosse… una millennial che persona sarebbe?

Nostalgia a parte, quel che è stato è stato indietro non è possibile chiedere al passato di tornare, la Carrà è nata, cresciuta, e si è affermata in un’altra epoca mediatica: se appartenesse alla generazione dei millennials cosa sarebbe? Una nerd? Una star del web? Una personalità alla ricerca di un posto nel mondo della comunicazione?

L’appuntamento televisivo

Raffaella Carrà: il personaggio, il talento, la televisione che non è più per nessuno e non sarà, ne parleremo a Promotion. Comunicare è un’arte, trasmissione dedicata alla comunicazione di Cusano Italia TV, canale 264 del DTT con Angela Calvini, giornalista di Avvenire, autrice di diversi articoli sul personaggio. L’appuntamento è fissato per venerdì mattina alle 10.