Rosario Trefiletti, presidente del Centro Consumatori Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sui rincari delle bollette di luce e gas. “Bisogna dare le informazioni completa. Si parla tanti degli aumenti in bolletta a luglio, ma ci si dimentica che ci sono già stati aumenti sia a gennaio che ad aprile –ha affermato Trefiletti-. La somma di questi aumenti ha una ricaduta economica che va ben oltre i 300 euro all’anno. Bisogna fare le verifiche del caso, laddove ci sono speculazioni e quant’altro. Non è che compriamo il petrolio e il gas dalla prima nave che passa nel Mediterraneo, abbiamo anche contratti a lunga scadenza, quindi al fatto che vi siano queste botte improvvise bisogna crederci poco. Alcune voci in bolletta come gli organi generali di sistema vanno abbattuti. Le spese per il consumo della materia prima sono ormai a livello molto bassi. Per la luce è impensabile che si continuino a pagare 14 miliardi all’anno di oneri generali di sistema, se poi si mettono anche l’iva e l’accisa… E’ impensabile che ad una coppia di pensionati che utilizza l’energia solo per la televisione gli si addebitino in bolletta gli oneri per un treno ad alta velocità di un manager che va da Milano a Roma”.
Sulla ripresa economica. “Abbiamo visto che le famiglie italiane hanno una forte riduzione del loro potere d’acquisto, questo si traduce nella contrazione dei consumi. Si parla tanto dei saldi estivi, ma chi è che andrà a comprare con questo potere d’acquisto e con l’incertezza sulle prospettive per il futuro? Sul Pnrr sarei fiducioso se si facesse in fretta, per bene, dando poi occupazione. Sono scandalizzato che si siano sbloccati i licenziamenti senza prima sbloccare il piano degli investimenti. Andiamo incontro ad una situazione sociale esplosiva, già si vedono i primi licenziamenti arrivati con un’e-mail o un sms ai dipendenti. Ai sindacati chiedo come si fa a fare un accordo sulle raccomandazione del governo alle imprese di non licenziare e utilizzare la cig? Io non avrei mai siglato un accordo in cui c’è solo la raccomandazione. Anche questa cosa che si blocca il cashback con motivazioni che non stanno né in cielo né in terra, ai ricchi del cashback non gliene è fregato nulla, i 150 euro di rimborso valevano per coloro che andavano a fare la spesa al supermercato. Ci hanno imbrogliato, ci hanno raccontato palle, ma come si permettono di prendere in giro i cittadini italiani? Il problema è chi non vuole la tracciabilità delle spese e non capisco come mai Draghi sia caduto in queste cose. Quelli che contestano il cashback sono quelli che propongono la flat tax che dà zero ai redditi bassi e abbassa le tasse ai ricchi”.