Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sulla stagione estiva. “Non è e non deve essere un liberi tutti –ha affermato Sileri-. Le cose stanno andando bene, la situazione è sempre più sotto controllo, ma attenzione: è un fatto che la prevalenza della variante Delta possa creare dei problemi. Dobbiamo correre con la vaccinazione che è l’unica cosa che ci permette di mettere all’angolo il virus. Continuiamo ad andare per gradi nel riacquistare la nostra libertà, togliamo la mascherina all’aperto se non c’è assembramento, guardiamo al futuro con ottimismo, andando avanti con la vaccinazione avremo sempre di più la possibilità di pensare ad altro, come la riapertura delle discoteche, il ritorno del pubblico negli stadi. Stadi in presenza al 100%? Non da subito, ma intanto programmiamo un 25 o 50%, magari con il green pass”.
Sul contrasto alla diffusione della variante Delta. “Il rischio zero non esiste, le varianti entrano anche perché per quanto tu possa limitare i viaggi, bloccare, fare controlli e quant’altro il virus circola e qualunque azione metti in campo è per rallentarne l’arrivo e limitare la diffusione, ma non c’è rischio zero con questo virus che si diffonde così tanto. Dobbiamo innanzitutto cercarle le varianti, facendo sequenziamento e tracciamento ora che abbiamo una bassa incidenza di casi. Nel mentre dobbiamo andare avanti con la vaccinazione completa perché i vaccini sono efficaci contro le attuali varianti circolanti. Preoccupiamoci il giusto senza eccedere considerando che, se si guardano i grafici, a fronte di un numero di infezioni non vi è un numero di ricoveri come era 3-4 mesi fa. Più gente si vaccina meno probabile che l’impatto delle varianti possa provocare danni severi”.
Sulla finale degli Europei in Gran Bretagna. “Credo che questo sia un problema che deve essere ben ponderato, perché se nel Regno Unito c’è un andamento dei contagi come quello che stiamo osservando, determinare una mobilità da altri Paesi che hanno un numero di vaccinati inferiori può creare dei problemi. Per quanto tu possa fare i tamponi, il problema è di vaccinazione completata. Per minimizzare il rischio forse andrebbe pensata un’altra soluzione. Dico questo oggi, mancano ancora diversi giorni, terrei sotto osservazione la situazione, ma qualche dubbio nel disputare le fasi finali in un Paese interessato da un aumento dei contagi c’è. Se l’andamento dovesse continuare ad essere questo o addirittura peggiorare probabilmente dovrebbe essere presa in considerazione un’altra situazione o inserire regole più stringenti come la quarantena per chi rientra dopo aver visto la partita.
Sul rallentamento nella distribuzione dei vaccini denunciato dalle Regioni. “Non sono preoccupato, i numeri ci dicono che ci sarà un lieve calo transitorio nelle forniture e non impatterà in maniera significativa. Inoltre stiamo raggiungendo un numero molto alto di persone che hanno già avuto la prima dose, ma arriveremo ad un plateau, in cui ci sarà un calo nella richiesta di vaccinazione, questo significa meno persone che verranno vaccinate. Quindi semmai il problema si porrà con le seconde dosi, ma sinceramente non vedo questo problema”.
Sul personale sanitario non vaccinato. “Ho controllato le tabelle e ho notato dei numeri fluttuanti. Di settimana in settimana viene cambiato il totale, sembra che nel comunicare i dati vengano inserite altre categorie, cioè persone che lavorano in ambito sanitario, ma non sono necessariamente medici ed infermieri, non credo che ci sia il 20% di medici e infermieri non vaccinati, aspetterei di analizzare meglio quei dati”.
Sulla riapertura delle discoteche. “Con il green pass, ovviamente con un numero più limitato di persone e controlli massicci, credo sia verosimile una riapertura delle discoteche a breve”.