Il Prof. Guido Forni, immunologo dell’Accademia Nazionale dei Lincei, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

 

Sui vaccini. “Il grosso problema è quello di spiegare i perché e i come mai, poi ognuno può avere le sue opinioni. La nostra tendenza di italiani è di commentare subito, prima di capire i perché e i come mai, che spesso non vengono spiegati. Tutte le varie disposizioni che ci sono state sui vaccini non sono mai state spiegate o spiegate molto poco, ma subito sono state commentate. Nessuno ormai è più tranquillo verso il vaccino, ci crediamo ma siamo inquieti, perché tutta la comunicazione è stata difficile, contraddittoria e non spiegata. Da una parte abbiamo un’epidemia nuova, di cui non sappiamo gli svolgimenti, cosa succederà e che è cambiata nel tempo, quindi una cosa dinamica, e dall’altra parte le nostre conoscenze cambiano di giorno in giorno, noi abbiamo una quantità di ricerche enormi ogni giorno e quindi le prospettive con cui vediamo le cose cambiano. Un vaccino che ci sembra del tutto accettabile quando muoiono 500 persone al giorno, diventa più discutibile quando ne muoiono 15. Diventa difficile avere un parere definitivo, tutto cambia continuamente”.

 

Sulla variante Delta. “Questa variante è più infettiva che può essere controllata abbastanza bene da un ciclo di vaccinazione completo, quindi è molto importante che le persone completino la vaccinazione con 2 dosi, specialmente quel milione e 800 mila di anziani che deve vaccinarsi. Si prevede che su 10 persone anziane oltre i 60 anni 3 possono avere una malattia molto grave se non vaccinate, immaginate dunque quante persone rischiano di avere gravi complicazioni semplicemente perché sono state spaventate e hanno pensano di non vaccinarsi. Chi è no vax va rispettato e lasciato in pace, ma le persone indecise perché spaventate devono essere convinte a vaccinate, più sono anziane più rischiano di sviluppare una malattia grave. La vaccinazione non protegge totalmente, ma rende in tutti i casi la malattia molto meno grave”.

Sul mix di vaccini. “Sappiamo che mescolando due vaccini c’è una risposta immunitaria più efficace, quindi le persone che fanno due vaccini diverse potrebbero avere un vantaggio a livello di protezione. Questo inverno sapremo con certezza quale vaccinazione sarà stata più efficace. Il problema è che prevedere il futuro è sempre stata una cosa molto complicata, dai tempi dei romani ad oggi”.

 

Sulla possibile quarta ondata. “Credo che alla fine di questa estate capiremo cosa succederà. Se la malattia ritorna, non ritorna o se ritorna in piccoli focolai. Nessuno può oggi dare delle indicazioni precise, può solo dare delle opinioni, fare previsioni secondo alcuni modelli matematici. Potrebbe diventare una cosa come l’influenza e tornerà ogni anno d’inverno, potrebbe scomparire, sono tutti scenari possibili, difficile prevedere quale sarà quello che ci aspetta”.