Giorgio Airaudo, segr. Fiom Piemonte, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul precariato e la sicurezza sul lavoro. “L’idea che è colpa tua se non trovi un buon lavoro, che è un effetto culturale del Jobs Act, ha fatto dei disastri –ha affermato Airaudo-. Cominciamo ad avere uomini e donne di 35-40 anni che hanno alle spalle 10 anni di precarietà e di quelli che vengono chiamati lavoretti. Si tratta di cominciare a riconoscere al lavoro il suo valore: buon salario, diritto all’assistenza sanitaria, alla malattia, alle ferie, tutte cose che i nostri nonni e padri si erano conquistati negli anni 50-60 e che poi sono stati demoliti come vecchi arnesi. Anche dove abbiamo buone leggi, mancano gli ispettori del lavoro che facciano rispettare quelle leggi. Se non ti controlla nessuno, la tentazione di violare le norme e speculare sui lavoratori diventa fortissima. Tutto questo non è colpa della pandemia, inizia a costruirsi dagli anni 80 quando le merci sono diventate più importanti delle persone. Gli esseri umani sono a disposizione delle merci. Basti guardare la storia del sindacalista travolto da un camion. Il camionista dice: dovevo ritornare in fretta. Il tempo della merce era più importante dell’uomo che gli si è parato davanti, è una cosa impressionante. Servono ispettori che facciano ispezioni, bisogna che un’impresa sappia che ci sono dei controlli e che i protocolli di sicurezza vanno rispettati, a proposito della vicenda dell’orditoio e di Luana. Noi siamo un Paese in cui gli ispettori del lavoro scioperano perché sono troppo pochi”.