Estate: il 21 giugno, giorno del solstizio, segna l’ingresso ufficiale nella stagione calda, è la giornata più lunga dell’anno, un momento di festa. C’è chi per l’occasione organizza falò, danze intorno al fuoco, chi raccoglie le erbe, si ritiene siano più aromatiche e curative, mentre gli agricoltori si apprestano a raccogliere il grano. Perché il 21 giugno è considerato giorno dell’abbondanza e della fortuna? Come viene festeggiato nel mondo? Ne abbiamo parlato con Andrea Marcelli, antropologo, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus.

Le tradizioni nel mondo

“Nel tempo si sono consolidate tradizioni diverse a seconda delle regioni e delle culture: in Nord Europa il periodo viene definito di mezza estate, cioè dell’abbondanza; in Finlandia la tradizione vede i giovani proporsi alle giovani ragazze, si assiste ad un incontro tra il genere maschile e femminile. E’ il momento in cui col fuoco e con l’acqua si mescolano delle cose, i cereali. Il 21 giugno è estate nell’emisfero settentrionale, mentre in quello meridionale è inverno – ha spiegato il professor Marcelli – quella di inizio estate è una festa importante anche nel cristianesimo, la festa di San Giovanni, festa dell’acqua e del fuoco, è il momento in cui il sole raggiunge l’apice, per poi ricominciare a scendere. Si assiste ad una rinascita della terra e dei campi. In Svezia si danza intorno al palo della cuccagna, nelle antiche feste greche i ricchi e i poveri banchettavano insieme, la dea della fortuna, dea del caos, sconvolgeva e rigenerava.”

21 giugno, al Museo Marino Marini giornata dedicata alla luce

Estate: la luminosità del periodo viene espressa e raccontata anche nel mondo dell’arte. La Presidente del museo Marino Marini, Patrizia Asproni, ha raccontato com’è stata organizzata la giornata di oggi, dedicata alla luce. “Le opere sono state predisposte di fronte alla luce – ha spiegato Asproni – quest’anno abbiamo scelto uno dei più grandi designer del mondo Mario Nanni, che dall’alba di oggi a quella di domani seguirà l’evoluzione della luminosità sulle sculture e sulle architetture.”

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