Gianni Tonelli, deputato della Lega e segretario generale aggiunto del Sap, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sull’episodio del ghanese armato di coltello fermato dalla Polizia con un colpo di pistola alla stazione Termini di Roma. “Sono cose che accadono di sovente nelle attività di polizia, a volte ci si trova davanti a persone che brandiscono il coltello in maniera consapevole, in altri casi invece persone in preda ad allucinazioni, a sostanze psicotrope o con problemi mentali –ha affermato Tonelli-. L’approccio deve essere quello meno invasivo possibile e dobbiamo avere gli strumenti per poterlo fare. In Parlamento ho cercato di spiegare che meno contatti ci sono e meno possibilità di danno ha la persona che deve essere fermato, per questo serve il taser. In questo caso la persona che brandiva il coltello non voleva assolutamente desistere, per questo l’utilizzo di armi da fuoco era giustificato, ma l’utilizzo del taser avrebbe consentito di poter intervenire senza creare danni alla persona. Purtroppo però vi sono delle resistenze sul taser, perché vi sono dei settori all’interno della politica italiana, soprattutto nell’estrema sinistra, che hanno un pregiudizio su tutto ciò che riguarda l’intervento della polizia. La scusa che viene utilizzata da chi è contrario è che può creare problemi di carattere cardiaco, è un’assoluta stupidaggine, l’unico pericolo che può rappresentare il taser è la caduta. Il problema taser nacque nella precedente legislatura, durante il governo Conte 1 il ministro dell’Interno Salvini ha permesso che fosse avviata la sperimentazione del taser che si è conclusa con esito positivo, si è ricorso alle gare d’appalto, dopodichè nel Conte bis, inspiegabilmente con delle scuse farlocche, la questione si bloccò. Ora grazie a Nicola Molteni e al nuovo capo della polizia Giannini pare che la cosa sia arrivata a conclusione, quindi le gare d’appalto stanno finalmente partendo. Spero che entro la fine dell’anno le forze dell’ordine avranno questo formidabile strumento a disposizione. Il taser ha anche una telecamera, quindi non ci sarà possibilità di abuso”.
Il poliziotto che ha sparato finirà sotto procedimento. “E’ un atto dovuto da parte della magistratura anche per mettere l’operatore delle forze dell’ordine nelle condizioni di accedere alle garanzie difensive. Comunque è un’anomalia italiana che il poliziotto debba finire sempre sotto procedimento penale, quando ha fatto uso dell’arma in maniera totalmente legittima. Io sono per la massima trasparenza, io ho proposto le telecamere sulle divise, in tutte le auto e in tutte le celle di sicurezza, proprio per difendere l’operato delle forze dell’ordine”.