Patrizia Rinaldis, presidente di Federalberghi Rimini, è intervenuta ai microfoni di “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus.

Sulla situazione degli alberghi in vista dell’estate

“L’umore è positivo perché quest’anno anche col discorso dei vaccini c’è molta più tranquillità rispetto all’estate scorsa –ha affermato Rinaldis-. Stanno prenotando anche i clienti più fidelizzati che l’anno scorso per paura non sono venuti in vacanza. Oggi l’80% degli alberghi è aperto, altri apriranno verso la fine del mese, l’anno scorso di questi tempi non si sapeva se e quando si sarebbe riaperto. C’è grande voglia della gente di fare le vacanze”.

Confusione su regole per viaggiare

“Sulle norme purtroppo c’è ancora molta confusione. Per quanto riguarda gli stranieri, che sono un bacino di utenza molto importante, ancora ogni Stato ha le sue regole, ancora non si capisce perché anche i vaccinati debbano fare il tampone, senza una regola uguale per tutti noi subiamo una concorrenza sleale verso altre località che hanno norme molto meno stringenti. Prima l’Italia trova una regola comune in attesa del Green Pass, meglio sarà per il movimento dall’estero”.

Le prenotazioni

“Dall’Italia le richieste iniziano ad essere veramente tante, normalmente ne riceviamo 50-70 al giorno, vediamo cosa succederà strada facendo. Come prenotazioni siamo intorno al 40 %, ma quello che fa sperare sono le tantissime richieste che abbiamo tutti i giorni. I russi non vedono l’ora di poter tornare in Italia e sulla riviera romagnola, ma al momento il loro vaccino non è riconosciuto dall’UE, bisognerà capire cosa succederà perché altrimenti perderemo delle fette di mercato”.

Sulla carenza di lavoratori stagionali

“La difficoltà riguarda tutta Italia. Bisogna ricostruire la figura di chi lavora nel settore del turismo, bisogna ricostruire delle professionalità. Il turismo non deve più essere un lavoro temporaneo. Bisogna dare una dignità a questo lavoro perché l’albergo senza queste professionalità non è nulla. Il nostro settore rischia di andare in crisi proprio per questa situazione. Gli ammortizzatori sociali sono importantissimi, però andrebbero riconosciuti a chi lavora. Anche il reddito di cittadinanza lo capisco, ma poi bisogna accettare un lavoro, altrimenti è deleterio”.