Da un anno e mezzo negli ospedali non è consentito far visita agli ammalati. Piergiorgio Desideri, cittadino romano che ha da poco perso la madre e ha il padre ricoverato in ospedale, ha lanciato un appello ai microfoni di “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente su Radio Cusano Campus
La storia di Piergiorgio
“Una settimana fa ho perso mia madre dopo una lunga malattia, il giorno dopo la sua morte mio padre ha avuto un ictus – ha raccontato Piergiorgio-. E’ stato un dolore per tutti, ma ovviamente per mio padre di 85 anni è stato un dolore insormontabile. Ha avuto questo malore in casa, abbiamo immediatamente chiamato l’ambulanza e fortunatamente la rapidità dell’intervento gli ha salvato la vita. Nell’arco di un’ora è stato trattato e adesso è ricoverato al San Raffaele dove dovrà fare un lungo periodo di riabilitazione”.
Nessun contatto con l’ospedale
“Io sono stato contattato dall’ospedale San Camillo di Roma, dov’è stato ricoverato mio padre, per la sua anamnesi. Da quel momento in poi non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali dall’ospedale. Solo grazie al fatto che conoscevamo alcune persone che lavoravano in ospedale abbiamo avuto delle informazioni sulle condizioni di mio padre, ma a livello ufficiale non abbiamo ricevuto comunicazioni. Queste sono le condizioni per chi ha un familiare ricoverato. La cosa più strana è il fatto che io chiamavo il centralino dell’ospedale e non rispondeva nessuno, poi sono venuto a scoprire che non era quello il numero da chiamare perché era ricoverato in un altro reparto. Poi nel corso dei giorni siamo riusciti ad entrare in contatto con i medici della struttura che ci hanno detto che in quel momento non era collaborante, era depresso”.
La struggente telefonata
“Siamo riusciti a contattare telefonicamente mio padre solo grazie alla gentilezza di un’infermiera e ci ha detto: non mi abbandonate, non lasciatemi solo. Noi abbiamo cercato di fare il possibile per fargli avere il nostro supporto soprattutto dal punto di vista psicologico. Poi un giorno, parlando con una dottoressa, ho quasi mendicato la possibilità di vederlo”.
L’appello alle Istituzioni
“Considerando che mia sorella è completamente vaccinata, è riuscita ad entrare per 10 minuti a portargli il cambio, in via del tutto eccezionale. Non capisco perché non vengano permesse le visite a chi è vaccinato. Questo è l’appello che voglio lanciare alle istituzioni”.