Don Dino Pirri, giovane parroco molto attivo sui social, autore del libro Lo strano caso del buon samaritano – Rizzoli – è intervenuto a Tutto in Famiglia su Radio Cusano Campus. “I social sono per me un’opportunità d’ascolto – ha spiegato Don Dino, parlando della sua presenza in rete – mi piace la satira, l’ironia, l’ho imparata non l’avevo. Ho imparato l’ironia quando ho capito che il primo degli ironici è Dio.”

L’amore disinteressato di Dio

Gli umani nel loro essere diversi non sono sbagliati, sono creature di Dio. “Le Scritture ricordano che Dio creò il mondo sorridendo, danzando, ci ama per quello che siamo. Siamo fatti da Dio non possiamo essere uno sbaglio. Nel leggere la Bibbia possiamo sentirci come il malcapitato, come chi aiuta, come i briganti – ha aggiunto Don Dino Pirri – il samaritano, che nella parabola potrebbe essere Dio, si prende cura del malcapitato attraverso sette azioni precise. Dio, che risponde al Salvatore, non è come te lo aspetti tu, è com’è lui. La fede cristiana è un’avventura bellissima e ci ricorda, con la parabola che racconto, che l’essere umano nella vita punta tutto su relazioni, sulla professione, sul possesso, cose che a lungo andare possono rivelarsi fallimentari, e poi ci si sente mezzi morti.”

Siamo disposti a tutto pur di farci amare

Don Dino Pirri, su la parabola del buon samaritano, ha sottolineato che “il cristianesimo prevede che si abbia una relazione con una persona viva, che è Dio, e permette di guardare il mondo con occhi nuovi. San Paolo ci dice che Gesù è venuto a salvarci mentre eravamo peccatori non pentiti – si è congedato Pirri – quando Gesù perdona dalla croce quelli che non sanno quello che fanno perdona quelli che lo stanno deridendo, sbeffeggiando. Abbiamo necessità di essere amati, e pur di essere amati siamo disposti a mascherarci, nascondere limiti di noi che nessuno deve vedere: impariamo a lasciarci amare per quello che siamo. Nel rapporto con la Chiesa l’amore diventa quotidiano.”

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