Dodi Battaglia, storico chitarrista dei Pooh ospite di Parole in Musica programma condotto da Arianna Caramanti e Donatella Geretto su Cusano Italia Tv è intervenuto per presentare il suo nuovo album uscito il 14 maggio “Inno alla Musica”.

IL PROGETTO DA SOLISTA
“Dopo lo scioglimento dei Pooh mi sono chiesto se fosse stato il caso di ritirarmi a vita privata ma poi pensandoci bene mi sono detto che non poteva finire qui, suono da quando avevo cinque anni,leggevo le note prima delle parole che ti insegnano a scuola. La gente però veniva ai miei concerti e mi diceva che facevo sempre le stesse canzoni cioè quelle del repertorio dei Pooh e riflettendoci aveva ragione! Avevo bisogno di rinnovarmi, di cercare di fare qualcosa di nuovo e il periodo del lockdown mi ha aiutato a trovare la giusta concentrazione per creare questo mio nuovo album “Inno alla Musica” che contiene 15 brani e 64 pagine di fotografie, genesi dei brani, strumenti utilizzati e foto che una volta si trovavano nel vinili. Sono molto soddisfatto di questo lavoro ed ho avuto molti riscontri positivi!”

IL RIMPIANTO DI DODI BATTAGLIA
“La nostra è stata una carriera d’oro, dal 1968, anno in cui conobbi Valerio Negrini ed iniziai l’avventura coi Pooh, la mia vita cambiò inesorabilmente! Ricevemmo come gruppo ma anche io come singolo artista, tantissimi premi e riconoscimenti ma un rimpianto ce l’ho: quello di non aver mai spaziato oltre l’Italia. Abbiamo avuto qualche esperienza in Giappone e in America del Sud ma non abbiamo avuto la costanza di perseverare in questo tipo di atteggiamento… Chissà, magari saremmo potuti essere famosi così come in Italia anche nel resto del mondo!”

LA VITTORIA DEI MANESKIN ALL’EUROVISION SONG CONTEST
“Sono strafelice per la vittoria dei Maneskin all’ Eurovision Song Contest in quanto italiano, musicista e chitarrista! La cosa che mi gratifica di più vedere sul palco dei giovani musicisti che però suonano in maniera passionale, carismatica ma tradizionale senza ricorrere agli stratagemmi moderni come l’utilizzo dei campionatori, auto tune, sequenze e quant’altro… Credo che la loro fortuna sia quella di essere veri, nel bene o nel male, possono piacere o no ma sono autentici! L’atteggiamento dei Maneskin che si mostrano per come sono, credo sia un atteggiamento vincente, nel quale mi ritrovo molto. Non so se potranno mai essere i Pooh del futuro, forse ci riusciranno quando tra cinquant’anni avranno venduto cento milioni di dischi!”