Gianluigi Paragone, senatore del gruppo misto e fondatore di No Europa per l’Italia – Italexit con Paragone, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sulla tassa di successione. “In questa fase meglio evitare di parlare di tasse –ha affermato Paragone-. Quando poi si rimetterà tutto in equilibrio allora faremo un riordino fiscale, ma in questa fase in cui la gente è nera meglio lasciar perdere. Noi vediamo il super ricco come colui che deve essere penalizzato, invece bisognerebbe fare in modo che il super ricco i soldi li spenda aumentando la domanda interna. Possibile che mentre Letta parla di tassa di successione noi ancora dobbiamo fare i conti con il Durc? Visto che il Pd è un partito di pseudo-sinistra a Letta suggerisco io una cosa di cui occuparsi… A Taranto si licenzia perché si pubblica un post su Facebook, un lavoratore è stato licenziato per aver detto di guardare la fiction sull’Ilva. Questo capita in questo Paese e io non ho sentito una parola da parte di un esponente del PD. Il socio di Arcelor Mittal è Invitalia, 100% pubblica, quindi vuol dire che quel licenziamento è anche un po’ dello Stato. Questo è vergognoso. Si parla di mille diritti nuovi da aggiungere, però il diritto al lavoro viene calpestato continuamente”.
Sulla candidatura a sindaco di Milano. “Mi candido perché Milano diventa un pezzo del paradigma della mia politica. Ad esempio la questione abitativa, io le case le farei tornare nelle mani di cittadini, non di questi luccicanti grattacieli che poi finiscono nei bilanci delle multinazionali o di fondi speculativi. Io vorrei una Milano dei cittadini, non un far-west liberista. Milano è sempre stata internazionale, oggi però è preda della globalizzazione. L’efficienza della Milano di oggi è inferiore rispetto a quella degli anni 80-90. Il trasporto su terra dovrebbe essere gratuito, visto che già è pagato dalle tasse, preferisco che i ragazzi usino i mezzi pubblici anziché vederli sfrecciare su questi monopattini”.