Donne e istruzione: furono Elena Lucrezia Cornaro, veneziana e Laura Bassi, bolognese, le prime italiane a laurearsi. Elena Lucrezia Cornaro vanta il primato nel mondo, mentre la seconda ha ottenuto un dottorato in scienze, com’è stato raccontato da Gianpaolo Balsamo su La Gazzetta del Mezzogiorno. Nonostante la persistenza della bravura delle donne, ancora oggi il tasso di occupazione rimane basso rispetto agli uomini. Ne parleremo a Mattina con noi con Giuseppina Mellace, autrice del libro “Il quadro di Norma” edito Edicusano e Maria Luisa Missiaggia, avvocato della famiglia e responsabile della onlus Studiodonne onlus, martedì 25 maggio dalle 11 alle 12, sul canale 264 del DTT.

La storia è scritta al maschile, la lingua italiana pure

“Le donne hanno sempre cercato l’affermazione professionale, ma si sono dovute scontrare con la realtà – ha affermato Giuseppina Mellace in alcune anticipazioni – la storia è scritta al maschile e la lingua italiana pure. A dimostrazione del fatto che il problema è radicato nel tempo. La storia di Norma Cossetto ne è un esempio: era considerata molto emancipata, viveva sola con un’amica a Padova, oggi è normalissimo, per quegli anni era rivoluzionario.”

La famiglia matriarcale, le rinunce femminili e l’urgenza di cambiare mentalità

Donna e istruzione: l’ultimo report dell’Istat conta il 22,4% di donne laureate contro il 18,4% degli uomini, ma nonostante tutto è stato proprio il gentil sesso a pagare lo scotto dell’accentuata crisi economica causata dalla pandemia vedendosi sottratto il lavoro. “La donna già dai primi anni del ‘900 ha dovuto scontrarsi con le necessità di conciliare vita personale e professionale. Nelle famiglie matriarcali erano il centro di tutto, il centro degli interessi della famiglia, e i figli costituivano la forza lavoro principale – ha sottolineato Maria Luisa Missiaggia – quello che può fare la differenza è la mentalità dell’uomo e della donna, laddove le donne si sentono sole e non appoggiate da uomini si ha la sensazione di essere in diminutio. Credo sia giusto costituire una rete di relazioni da guidare, dove uomini e donne possano trovare il proprio ruolo. In ambito famigliare la donna deve rinunciare a qualcosa per far quadrare i conti.”