Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sulla situazione covid. “Oggi la linea di riferimento deve essere quella del prudente ottimismo –ha affermato Cartabellotta-. Siamo ormai in un fase discendente dell’epidemia, i contagi sono in calo e si stanno progressivamente svuotando gli ospedali. Anche i decessi si sono ridotti del 50%. Però buona parte di questi effetti sono stati ottenuti dopo 6 settimane di zona rossa o arancione. Gli effetti di un’Italia tutta gialla a partire dal 26 aprile non li abbiamo ancora visti, li vedremo a partire da questa settimana. Inoltre siamo un po’ indietro sulle vaccinazioni nella fascia 60-69. Per questi motivi serve prudenza. Quello che è certo è che eventuali risalite sulla curva dei contagi non avranno lo stesso impatto sugli ospedali, perché abbiamo gran parte degli over 70 protetti”.

Sulla campagna vaccinale. “L’arrivo dei vaccini è calmierato sulla media di 3 milioni a settimana, questo non ci permette di andare oltre la media dei 460mila al giorno. Inoltre in alcune regioni si è verificato un rallentamento legato ai rifiuti selettivi nei confronti di Astrazeneca. La percezione è che più scende l’età e meno il sistema volontario funziona. Ci sono i ni-vax, quelli che non sono contrari ai vaccini ma neanche convinti e hanno bisogno del consiglio del medico di famiglia per convincersi. Per questo dopo la fase della prenotazione volontaria, è importante il sistema della chiamata attiva”.