Marcello Scipioni, responsabile sicurezza Fiom Cgil, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Riguardo alle morti sul lavoro. “Purtroppo in Italia i morti sul lavoro sono un fatto quotidiano, c’è più di un morto al giorno di media. Il fatto che ci siano stati incidenti così clamoroso in poco tempo ha sicuramente acceso l’attenzione dei media. Noi lamentiamo uno scarso interesse culturale sul tema della sicurezza sul lavoro, che è una tragedia che ci trasciniamo da troppo tempo e ci vorrebbe un’attenzione maggiore da parte delle autorità di controllo e un investimento maggiore nella cultura della prevenzione. Il nostro Paese è caratterizzato da una rete fittissima di appalti, sub-appalti di aziende di piccole dimensioni che sono anche difficili da controllare. C’è poi una cultura imprenditoriale che non è al passo coi tempi. Poi c’è una carenza strutturale dei servizi ispettivi che è veramente drammatica. Noi pensiamo che la cultura della prevenzione si giochi a tutto campo, anche i lavoratori devono avere un ruolo importante, il problema principale è che se denunciano mancanza di sicurezza rischiano ritorsioni. La cancellazione dell’articolo 18 in questo non ha aiutato. Poi c’è una pressione sui ritmi di lavoro crescente e questo non sta aiutato assolutamente. L’idea di un investimento straordinario per premiare le aziende più virtuose ci sembra una cosa che possa funzionare. Il punto principale è avere all’interno lavoratori formati e anche sulla formazione serve un grande investimento. Spesso capita che i lavoratori che si infortunano hanno contratti non stabili, sono da poco tempo al lavoro e non hanno ricevuto un’adeguata formazione”.