Sono passati 43 anni dal rapimento e l’uccisione di Aldo Moro. Domenica scorsa è stato celebrato il triste anniversario del ritrovamento in via Caetani a Roma del corpo senza vita dello statista democristiano in una Renault 4 rossa. I tanti lati oscuri del “Caso Moro” sono stati approfonditi a “Crimini e Criminologia” su Cusano Italia TV. Tra gli altri è intervenuto l’avvocato Nino Marazzita, ex legale della famiglia Moro ai vari processi contro le Brigate Rosse.

Intervistato da Fabio Camillacci, l’avvocato Marazzita ha reso note alcune confidenze fattegli da Eleonora Moro: “L’Italia era impreparata ad un evento di quella portata -ha detto Marazzita- un evento così drammatico e devastante. Aldo Moro dava fastidio anche perché era il candidato più forte per il Quirinale come successore di Giovanni Leone; stava pacificamente per andare al Colle, non aveva rivali. Ma determinante per la morte dello statista democristiano fu il suo lavoro per portare il Pci al governo. E devo dire che io che ho studiato tutte le carte dei vari processi, parlo di milioni di carte, posso affermare con certezza che quella tragedia era prevedibile, quindi Moro quel 16 marzo 1978 avrebbe dovuto avere una super scorta. Molte persone che oggi potrebbero contribuire a far conoscere la verità, sapevano che Aldo Moro sarebbe stato sequestrato o ucciso. Da ex legale della famiglia Moro posso rivelare che Eleonora Moro era notevolmente preoccupata per l’incolumità di suo marito e degli altri famigliari. In particolare, era terrorizzata per il destino che attendeva suo marito perché Moro le raccontò delle forti minacce che aveva ricevuto negli Stati Uniti dall’ex Segretario di Stato americano Henry Kissinger, decisamente contrario all’apertura ai comunisti. Moro ritornò in Italia letteralmente scioccato da quella minaccia: fu una minaccia importante, incisiva e naturalmente trasmise questo terrore a sua moglie che lui chiamava affettuosamente Norina. Kissinger era un uomo senza scrupoli, ritengo ancora oggi assurdo aver assegnato a Kissinger nel 1973 il premio Nobel per la Pace visto che determinò tra le altre cose la morte di Allende in Cile per favorire l’ascesa del dittatore Pinochet. Quando Moro tentò di fare un discorso politico spiegando a Kissinger perché era necessario aprire al Pci, Kissinger lo interruppe con una violenza inaudita. Preferisco invece sorvolare sull’inspiegabile buonismo che ci fu da parte dei giudici durante i vari ‘processi Moro’. Un vero e proprio colpo di spugna. Conclusi la mia arringa di avvocato di parte civile dicendo ‘non chiedo nulla a livello di risarcimento danni per Eleonora e Maria Fida Moro; chiederò qualcosa solo quando la verità verrà fuori’. Purtroppo -ha concluso l’avvocato Marazzita- questa verità la stiamo ancora aspettando e forse non la conosceremo mai; nemmeno quando moriranno i tanti responsabili che sono ancora in vita, cioè coloro che tramarono per uccidere Aldo Moro”.