Il sottosegretario al Ministero della Giustizia Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’imprenditore e gli altri” condotta dal fondatore dell’UniCusano Stefano Bandecchi su Cusano Italia Tv (ch. 264 dtt).

Sulla parte del Pnrr dedicata alla Giustizia. “L’Europa ci chiede per il Recovery una serie di riforme –ha spiegato Sisto-. Ci chiede la riforma del processo civile, del processo penale e dell’ordinamento giudiziario. Sono riforme strutturali che bisogna fare, altrimenti il prezzo da pagare potrebbe essere altissimo. L’Europa ci chiede di risparmiare il 50% del carico civile, il 25% di quello penale e una riforma che garantisca la serietà e la terzietà del nostro ordinamento giudiziario. Abbiamo dei timing molto serrati, dobbiamo chiudere questa prima fase entro luglio, entro il 31 dicembre 2021 dobbiamo chiudere i provvedimenti in aula e poi i decreti delegati vanno completati entro il 31 dicembre 2022. Intanto possiamo dire che è tornata la Costituzione, abbiamo preso i principi costituzionali e li abbiamo reimmessi nel tessuto connettivo del processo penale. Nella prima parte di questa legislatura qualcuno ci aveva provato a cambiarli, basti pensare che dal gennaio 2020 in Italia vi è il processo penale eterno, i trojan diffusi nella PA come se piovesse, un Paese bucherellato da intercettazioni. C’è qualche garanzia che è venuta meno senza un percorso parlamentare, bensì con dei colpi di mano, il parlamento era diventato ancillare. Alla prescrizione metteremo mano. Oggi la commissione Lattanzi ha chiarito che nessuno è d’accordo con la prescrizione di Bonafede. Un dato è certo: il processo eterno finirà. Ovviamente i 5 stelle, per amore di bandiera, non condividono una riforma tranchant della prescrizione, però anche in questo il governo è garbato quindi ha preso le mosse dal testo di Bonafede e l’ha migliorato. Questo è il governo del confronto, si studia, si approfondisce. La commissione Lattanzi è stata molto rapida, mentre eravamo abituati a commissioni che non riuscivano a finire i lavori entro la durata dalla legislatura. La proposta formulata dalla commissione può piacere o non piacere, ma è certamente costituzionale e migliorativa. Tra una decina di giorni gli emendamenti governativi arriveranno in commissione, poi c’è il termine per i sub-emendamenti e poi si inizierà la discussione, penso che prima dell’estate si riuscirà a dare un colpo importante sul tema delle riforme”.