Manuel Vescovi, senatore della Lega, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sull’attuazione del Pnrr. “Bisogna cambiare la nostra struttura, la nostra mentalità, creiamo un PA veloce, una giustizia velocissima, se non cambiamo questi pilastri e anche la Carta Costituzionale sarà un lento e inesorabile declino, anche con Draghi –ha affermato Vescovi-. Se la macchina non funziona, bisogna cambiarla. Dobbiamo anche puntare molto più sul merito che sulla raccomandazione. Mi sembra di essere sul Titanic, con l’orchestra che suona mentre la nave affonda. Qui il problema è strutturale, siamo ancora dentro la Prima Repubblica, ma senza quell’energia di voler cambiare il Paese. C’è il sindaco che ha paura di firmare perché lo accusano di abuso d’ufficio, il burocrate che blocca le cose, siamo un Paese ingessato. Bisogna cambiare il Paese dal punto di vista strutturale. Innanzitutto i cittadini devono poter eleggere il proprio Presidente della Repubblica. Un Paese federale serio, snello. Diamo i poteri alle Regioni specifici sulla gestione del territorio, sulla scuola. Il federalismo valorizza le diversità, le bellezze del nostro Paese, i Paesi federali sono più sviluppati rispetto ai Paesi centralisti dove aumenta la burocrazia e quelle incertezze che portano a dire: è colpa della Regione, è colpa dello Stato. Il federalismo è l’opposto della secessione, è una cosa completamente diversa. E’ dal 91 che sono nella Lega e ho scritto 3 libri sul federalismo. I grandi cambiamenti arrivano quando uno è messo male e noi non siamo messi bene”.