L’avv. Guido Lanciano, coordinatore nazionale dell’Ufficio legale dell’Unione inquilini, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sulla proroga del blocco degli sfratti. “C’è un emendamento che prevede gli scaglionamenti dell’inizio delle esecuzioni degli sfratti già emessi in questi mesi di lockdown –ha spiegato Lanciano-. E’ evidente che in questa situazione chi non riusciva a pagare l’affitto per problemi economici a maggior ragione in questo periodo ha avuto difficoltà. Magari qualche furbetto c’è, ma parliamo di 2-3%, la maggioranza degli inquilini sono persone che prima riuscivano a pagare e adesso non riescono più. Almeno il 70% dei proprietari ha abbassato i canoni, ma laddove i canoni continuano ad essere altissimi e non sono più sopportabili. Bisogna dimezzare i canoni, ovviamente con tutte le agevolazioni fiscali per i proprietari. Non si possono mandare fuori casa persone in tempi di covid, è anche una questione sanitaria, questa è l’essenza del provvedimento che è stato varato. Ma allo stesso tempo bisognava dare dei contributi ai proprietari, questi contributi però sono stati bassissimi, a Roma 250 euro all’anno e ancora non li hanno dati a coloro che hanno fatto richiesta. Se non ci fosse stata questa ulteriore proroga al 30 giugno avremmo avuto mesi estivi particolarmente caldi, parliamo di circa 200mila sfratti. Fin da marzo abbiamo detto che questa era l’occasione per rilanciare l’edilizia residenziale pubblica con il Recovery Plan. Nel nuovo Pnrr i contributi stanziati sono soltanto 500mila euro, si danno più soldi alle giovani coppie per i mutui piuttosto che all’edilizia pubblica, la logica di questo governo è mantenere alto il prezzo delle case”.