Il Prof. Guido Forni, immunologo, socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto dal fondatore dell’Unicusano Stefano Bandecchi, su Cusano Italia Tv (canale 264 dtt).
Ue non rinnoverà contratto con Astrazeneca. “C’è una componente scientifica e un’altra industriale-economico-politica –ha affermato Forni-. Astrazeneca ci ha fatto penare, ha dato i vaccini ad altri Paesi e meno in Europa, questo crea delle ripicche e man mano che ci saranno più vaccini, altrettanto efficaci e magari con qualche effetto collaterale in meno, può darsi che l’UE scelga di andare per un’altra strada. Ma ad oggi è uno dei vaccini che abbiamo e che salva le vite, quindi non bisogna avere timori di fare questo vaccino e non bisogna aspettare eventualmente un vaccino migliore perché il rischio della covid è molto molto molto più elevato di possibili rischi legati a questo vaccino”.
Sullo stop al vaccino Johnson&Johnson. “Questo dovrebbe essere un segnale molto positivo e tranquillizzante, l’Europa e l’Italia sono preoccupati al massimo della sicurezza dei vaccini, si preferisce sospendere andando incontro a un mucchio di reazioni psicologiche successive piuttosto che evitare di affrontare un problema, si vuole prima chiarire e garantire la sicurezza di chi è vaccinato. Chi si vaccina oggi ha il massimo della sicurezza ottenibile in questo momento perché appena c’è un segnale indiretto di pericolo si blocca tutto”.
Sul vaccino Curevac. “Se arrivasse nel giro di poche settimane e funzionasse un vaccino europeo a mRna sarebbe fantastico, sarebbe la soluzione. E’ una ditta tedesca finanziata dall’Europa che ha una tecnologia più avanzata rispetto a Pfizer e Moderna, il vaccino si può conservare a temperatura ambiente e non dovrebbe avere effetti collaterali. L’UE ha prenotato 450 milioni di dosi. Se tutto va bene questo vaccino sarà la rivoluzione dei vaccini. Dovremmo essere nelle fasi conclusive, poi servirà qualche settimana per l’approvazione dell’Ema e allora comincerà la produzione. Abbiamo imparato una tecnologia nuova per fare i vaccini in tempi rapidissimi, sono già pronti i vaccini contro le varianti perché è bastato cambiare una parte dell’rna e il vaccino è già pronto. In futuro i vaccini a mRna potranno essere utilizzati anche contro altre malattie infettive e come forma di prevenzione per quei tumori di cui si conosce l’origine e sono dovuti ad un particolare difetto genetico”.
Sulla produzione autonoma di vaccini. “Se noi pensiamo di produrre i vaccini per combattere la covid abbiamo un problema: noi abbiamo bisogno di vaccini adesso non tra due anni, tra due anni la situazione sarà molto differente. Però ogni investimento che facciamo in biotecnologie in Italia crea ricchezza, crea posti di lavoro, quindi è una prospettiva a lungo termine. 20 anni fa eravamo una potenza nella creazione di vaccini, tutto questo è stato abbandonato, recuperarlo ha un’importanza notevolissima, non so quanto per combattere la pandemia attuale, ma per essere pronti in futuro”.