L’essere umano, nel transitorio passaggio sulla Terra, si è rivelato un ospite dannoso per l’ambiente e il Pianeta. La pandemia è stata la risposta ad un protrarsi di comportamenti deleteri, rappresenta il punto di non ritorno. E’ urgente e irrimandabile, quindi, l’appuntamento al passaggio al vivere sostenibile: l’uomo è chiamato a mangiare un certo tipo di alimenti, ad usare mezzi di trasporto diversi, a comprare prodotti sfusi, evitare l’acquisto di prodotti contenuti in contenitori di plastica. Basterebbe poco per contribuire, nel proprio piccolo, al passaggio alla sostenibilità. Il 22 aprile è la Giornata Internazionale della Terra, 51esima edizione, il tema scelto è Restore Our Earth, anche noi contribuiremo a sensibilizzare i telespettatori al tema. Ne parleremo a Mattina con noi, giovedì 22 aprile, con Alessandro Botti, docente di Diritto del lavoro e Diritto Regionale presso l’Università Niccolò Cusano, e presidente dell’associazione Ambiente Mare Italia.


“Ci dobbiamo porre nella prospettiva di Restore Our Earth, ristrutturare un ambiente che abbiamo leso negli ultimi ’50, ‘60anni – ha affermato Alessandro Botti, in alcune anticipazioni rilasciate – i processi produttivi che i Paesi nel mondo attuano non pensano al futuro, non sono sostenibili. L’indicazione del guadagno del PIL ha il fiato corto, riversa sulle generazioni un onere e un’eredità insostenibile. Pensare al futuro vuol dire pensare al tipo di modello di sviluppo che vogliamo avere.”
Earth Day: le industrie sono chiamate a lavorare diversamente, a partire da quella della moda. “La pesca, la produzione dell’energia da fonti fossili, sono altri settori chiamati ad interfacciarsi col cambiamento e lo stanno affrontando con grande difficoltà – ha aggiunto Botti – i governi hanno difficoltà a seguire gli input che provengono dalle organizzazioni internazionali.”


La Giornata Mondiale della Terra è un’occasione per guardare avanti, pensare al futuro, sacrificarsi nel presente. “Il COVID ci sta dicendo che la strada che intrapresa non è compatibile con la sopravvivenza sulla Terra. Dobbiamo ascoltare e allertarci, invece noi non ci siamo preoccupati del segnale che ci arriva dall’ambiente, qual è la pandemia è!”


Come portare avanti il cambiamento verso il vivere sostenibile?
“Attraverso iniziative individuali, familiari, collettive e politiche, soltanto così possiamo instradarci verso il sentiero giusto. L’Italia, nonostante abbia fonti di acqua pura a dismisura, è il secondo consumatore di bottiglie in plastica. Non ne avrebbe bisogno – si è congedato il professor Botti – ci fa comodo comprare confezioni d’acqua da sei bottiglie di plastica. Individualmente, possiamo cercare di aprire il rubinetto di casa e acquistare meno confezioni di bottiglie di plastica. Consumiamo ogni anni dieci miliardi di bottiglie che finiscono nel mare e nell’ambiente. Oltre al nostro contributo è necessario che la politica faccia la sua parte.”