Glauco Marras, presidente Fir (Federazione italiana della ristorazione) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sulle riaperture. “Le ultime indiscrezioni che ci sono arrivate parlano di una riapertura anticipata rispetto al 3 maggio –ha affermato Marras-. Ci hanno dato come probabile data il 26 aprile. Se poi fosse il 3 maggio non cambierebbe molto, l’importante è che sia una riapertura controllata, sicura, per noi ristoratori, ma soprattutto per i clienti. La gente ha voglia di uscire, di avere rapporti sociali, di vivere, purtroppo questo virus ce lo porteremo avanti per anni, la scienza ci deve dare l’opportunità di poterlo vivere come una normale influenza. I ristori sono stati molto scarsi, conosco colleghi che hanno ricevuto 3mila euro e hanno dovuto sostenere spese per 13mila euro. Ho avuto l’opportunità di incontrare Draghi già diversi anni fa, va ammirato per le sue capacità, credo che stia portando grossi cambiamenti all’interno del governo, è vero che non è un uomo di comunicazione, ma è pragmatico, cerca di mettere in pratica le sue idee. Draghi ha chiesto in maniera velata al ministro Speranza di cambiare posizione per evitare di continuare a creare allarmismi. Quando a novembre ho chiesto al governo di attuare un lockdown totale di 3 settimane, mi è stato risposto che non era possibile, si è preferito continuare con queste chiusure a singhiozzo. Per ritornare alla normalità del 2019 per tutta la filiera minimo ci vorranno una decina d’anni”.

Sulle proteste dei ristoratori. “Tante proteste le ho fatte anch’io, non sono d’accordo con quelle pesanti che degenerano in scontri. Serve il dialogo, non serve arrivare allo scontro. Non sono d’accordo sul non mettere la mascherina, deve essere obbligatorio l’utilizzo della mascherina finchè non ci sarà una copertura vaccinale completa”.

Sul passaporto vaccinale per entrare nei ristoranti. “E’ una stupidaggine perché non è attuabile. Oggi abbiamo pochi milioni di persone che sono state vaccinate”.