Enrico Postacchini, incaricato “commercio e città” di Confcommercio, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano, su Cusano Italia Tv (canale 264 dtt).
Sull’aumento della Tari. “Molto spesso si tratta di entrate fittizie per i comuni perché diverse aziende non potranno onorare i pagamenti quindi si entra in un meccanismo di morosità –ha affermato Postacchini-. La Tari, che è una piccolissima tassa, su un’attività piccolina incide da minimo 1000 euro fino a 25mila euro l’anno. Ricordiamo che è stato chiesto di pagarla anche ad attività che sono state chiuse forzatamente, questo avviene anche con le utenze”.
Sui sostegni. “L’ultimo sostegno corrisponde grosso modo all’incasso perso di una giornata dell’aprile scorso, circa 3000 euro a fronte di danni di diverse centinaia di migliaia di euro. Non è possibile che chi è chiuso sia inseguito dai soggetti che non hanno chiuso, si è innescata una guerra tra poveri. Nel 2020 questo era stato scongiurato con il congelamento degli insoluti, nel 2021 così non è. Si sta lavorando sugli emendamenti per ripercorrere la stessa strada del 2020, anche perché i dati del 2021 sono peggiori rispetto a quelli del 2020”.
Sulle riaperture. “E’ fondamentale ripartire quanto prima perché sarebbe stato fondamentale non chiudere, se si fosse provveduto prima sull’aspetto sanitario, sul rafforzamento del trasporto pubblico, ecc.. Alla fine tutti gli errori sono ricaduti sulle attività giudicate non essenziali, ma che invece sono essenziali perché rappresentano quel 90% di imprese che sorreggono il sistema del welfare e non solo. E’ necessario riaprire perché la politica dei ristori non paga. Lo Stato non potrà mai provvedere al ristoro di quello che hanno perso le imprese”.