Il fisico Roberto Battiston, docente di fisica sperimentale all’Università di Trento e autore del libro “La matematica del virus”, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano, su Cusano Italia Tv (canale 264 dtt).

Sulla situazione covid in Italia. “La seconda ondata ha avuto un picco che si è manifestato a fine novembre e che era possibile anticipare di una ventina di giorni, visto che le regole dell’epidemia sono abbastanza chiare –ha affermato Battiston-. Il problema è che dopo aver raggiunto il picco e iniziata la discesa, nel periodo natalizio le zone rosse sono state interrotte, si è passati all’arancione e al giallo e la discesa si è bloccata circa a metà altezza. Da lì in poi non siamo più scesi, siamo rimasti costanti fino a fine febbraio con un rt appena sotto l’1. Abbiamo deciso come Paese di vivere pericolosamente, sul filo del rasoio e quando la variante inglese ha preso il sopravvento ci ha portato ad un rt maggiore di 1. Da lì sono state messe in atto iniziative radicali, adesso stiamo uscendo da questo periodo e abbiamo un rt esattamente spaccato su 1. Siamo ancora più di prima sul filo del rasoio e quando riapriremo, già oggi con le scuole in presenza, inevitabilmente questo rimetterà in moto la società e ripartirà la crescita degli infetti. Bisogna dire che abbiamo 21 province che hanno dinamiche un po’ diverse, ci sono regioni un po’ sotto l’1. Se si riaprirà in modo differenziato potremmo riuscire a tenere un po’ più a lungo il punto di contenimento. Una cosa positiva è la vaccinazione, più vacciniamo più queste dinamiche che senza vaccino sarebbero inevitabili, possono essere tenute meglio sotto controllo. Dobbiamo assolutamente arrivare all’estate con il numero più alto possibile di vaccinati, a quel punto l’rt comincerà a crollare”:

 

Sui vaccini. “Ricordiamo che con il covid siamo in una battaglia campale e tutto ciò che si può fare per contenerlo ed abbatterlo deve essere fatto. Israele ha raggiunto il 50% di vaccinati ed ha abbattuto in modo sostanziale i nuovi infetti e i morti e la gente ha ripreso a lavorare quasi in modo normale. Per quanto riguarda le varianti, quella brasiliana sta creando disastri terrificanti in Brasile, ma in Italia per il momento è al 4%, un numero insignificante, però dobbiamo correre con le vaccinazioni perché anche quella inglese a gennaio era al 4% e poi è diventata dominante. Per combattere il virus occorrono dei margini di manovra. Il 25 ottobre l’rt italiano, che era arrivato all’1.7, è iniziato a scendere all’improvviso, dieci giorni prima c’era stato il Dpcm che ha imposto la mascherina obbligatoria in pubblico, questa semplice manovra dopo 10 giorni ha piegato l’rt, poi con le zone rosse si è abbassato ancora. Con la variante inglese i margini di manovra sono diventati quasi inesistenti, se arrivasse in queste condizioni la brasiliana e diventasse dominante dovremmo andare in lockdown il giorno dopo. L’unico margine di manovra che ci rimane è la vaccinazione, da amministrare nel modo migliore. Se alcune varianti non risponderanno, il vaccino dovrà essere evolutivo nel tempo. Aver fatto una serie di vaccini in meno di un anno è una dimostrazione di capacità scientifica della ricerca ed industriale della produzione è assolutamente strabiliante. Questo è un vaccino facilmente adattabile alle varianti, è un’arma potentissima. Quello a cui dobbiamo abituarci è che in un mondo come il nostro, così interconnesso, in cui siamo andati a mettere il naso nelle foreste equatoriali e in profondità delle acque, l’infinità di virus che esistono pericolosi per l’uomo ce li potremo trovare con una certa frequenza e quindi dobbiamo abituarci ad una difesa globale della nostra salute come in passato non avevamo mai neanche considerato”.