Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri (M5S) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

 

Sul dl Covid e la posizione di Salvini. “L’Italia giustamente è stanca delle chiusure –ha affermato Sileri-, è comprensibile anche ciò che dice Salvini, quello che però deve contare è l’evidenza dei numeri, dunque è necessario prolungare lo stop alla zona gialla per qualche settimana, avanzare con la vaccinazione, ma prospettare anche delle riaperture nel mese di maggio, perché secondo me è l’incognita che dà maggiore preoccupazione. L’Italia in questo momento è come un paziente allettato e il medico deve dirgli: facciamo questa cura e tra un mese starai meglio. Rispetto allo scorso anno c’è la variabile della vaccinazione, da aprile dovremmo vedere i numeri calare e via via ci potranno essere riaperture, con qualche regione che potrà tornare in zona gialla. Non c’è forma migliore di ristoro che consentire riaperture in sicurezza. Questo è doveroso programmarlo, grazie all’avanzata della vaccinazione”.

Sul numero dei decessi rispetto agli altri Paesi europei. “Abbiamo vissuto l’inizio della terza ondata ritardata rispetto ad altri Paesi, ma che ha colto molte di queste persone che non erano vaccinate ancora, ecco perché abbiamo un numero di decessi che è comunque similare rispetto a quelli di altri Paesi europei. Questi numeri caleranno già da metà aprile, quando col progredire della vaccinazione, i più fragili avranno un’immunità più consolidata. Quando avremo queste categorie protette, il virus infetterà i più giovani che però hanno meno rischi di ammalarsi gravemente ed andare in terapia intensiva”.

Sulla situazione degli ospedali. “Le notizie che arrivano da alcuni ospedali sono legate al passaggio della terza ondata. Nonostante l’aumento dei posti di terapia intensiva, rispetto alla prima ondata la circolazione della variante inglese ha fatto sì che vi sia stata un’occupazione generalizzata su tutto il territorio nazionale. E’ la situazione che hanno già vissuto Gran Bretagna e Germania prima di noi”.

Sull’intramoenia. “L’intramoenia quando fu introdotta, oltre 20 anni fa, aveva una motivazione pregevole, il punto è che con i tagli fatti al SSN si è creato un doppio binario delle prenotazioni. Chiaramente questo doppio binario di alta velocità da una parte e di un treno a vapore dall’altro, ha creato uno squilibrio forte. Una giusta intramoenia, con due treni ad alta velocità che arrivino puntualmente alla stazione ha un senso, altrimenti va puntato il dito. L’intramoenia dovrebbe essere esteso anche al personale infermieristico”.