Clemente Mastella, sindaco di Benevento, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sull’applicazione ‘Dillo a Clemente’. “Ho sempre ritenuto che il rapporto con le persone che avevano bisogno di interloquire con l’istituzione fosse molto importante –ha affermato Mastella-. Credo che la politica sia diventata sempre più fredda e numerica, tant’è che abbiamo scelto un Presidente del Consiglio che sa fare i numeri, non la politica di un tempo, questa non è la mia china. L’app l’ho lanciata ora, però inizierà ad essere attiva da aprile, un po’ per lubrificare il meccanismo e poi perché le elezioni comunali si faranno ad ottobre e non a maggio. Io colgo l’elemento della tecnologia, quando i miei amici mi spiegavano non ero in grado di percepire tutto, però coglievo che c’era una sorta di nuvola che andava oltre le mie conoscenze, ma riuscivo comunque ad intuire cosa contenesse questa nuvola. Se uno va sempre dal radiologo vedi la lastra ma non sai leggerla, invece il radiologo sì, però puoi intuirla. La stessa cosa è successa con l’app, sviluppata da persone di cui mi fido e questo è già il primo elemento fondamentale. Ritengo che ,come io da ragazzino parlavo il dialetto e poi mi sono costruito andando a scuola e parlando l’italiano, adesso c’è una nuova lingua che è quella della tecnologia. Il covid restringe gli spazi in cui si fa campagna elettorale, fino a settembre non avremo l’immunità di gregge e comunque la gente sarà refrattaria a partecipare a manifestazioni, comizi pieni di gente. Inoltre con quest’app posso riuscire ad arrivare anche ai giovani”.
Sul governo Draghi. “Vedo uno sforzo di Draghi di fare il possibile per uscire dalla palude, ma sostanzialmente ad oggi non è cambiato gran che. I vaccini sono pochi, ci sono difficoltà soprattutto in alcune Regioni, la gente è incazzata per i ristori bassi, bisogna stare molto attenti da questo punto di vista. Non so se Draghi sia meglio di Conte. Draghi ha esercitato suggestione e capacità di governo della moneta, ma il governo della moneta è diverso da quello della comunità. Io ho visto all’opera un grande leader della Banca d’Italia che era Guido Carli, lui era ministro del Tesoro di Andreotti, ma in politica la politica era Andreotti. Se la politica ha bisogno di un economista lo mette a fare il ministro dell’Economia non il Presidente del Consiglio. Magari diventerà un ottimo politico, ma la sintassi politica è diversa da quella dell’economista. Immaginatevi se per una crisi economica, in Germania dicessero alla Merkel: fatti da parte perché mettiamo a capo del governo il presidente della Banca tedesca”.