Astrazeneca: preoccupazione tra i vaccinati, grosse perplessità tra coloro che non hanno avuto accesso al vaccino e desiderio di astenersi da parte di una certa minoranza della popolazione. La dose vaccinale, Astrazeneca, fa bene, a tutti, allo stesso modo? Coloro che sono già stati vaccinati, e si sono sentiti male, possono chiedere risarcimento? Ne parleremo a Mattina con noi con Gerardo Soricelli, docente di Diritto Amministrativo II dell’Università Niccolò Cusano e con Pietro Dipalo, IT Manager dell’Ateneo e docente di Informatica. “Il problema del risarcimento derivante dalle vaccinazioni è complesso. Si prevedono degli indennizzi, da parte dello Stato, ne sono diversi, ma bisogna dimostrare che la lesione sia permanente nel tempo – ha affermato Gerardo Soricelli – l’indennizzo è una solidarietà sociale, una forma di riparazione in adempimento ai doveri costituzionali di solidarietà sociale. Il vaccinato può intentare delle azioni, ma per ottenere l’indennizzo, è necessario documentare la lesione.”
Fake news
Astrazeneca: l’inizio delle vaccinazioni e la successiva sospensione è stata un’azione a sfavore dell’azienda, ha alimentato le perplessità esistenti nelle persone e scoraggiato coloro che hanno deciso di non sottoporsi alla vaccinazione e non sottoporre alcun membro della famiglia. I social newtork, in un quadro controverso come quello che stiamo raccontando, hanno alimentano una certa disinformazione e credenze angoscianti. “Sui social sono tutti esperti, tutti primi ministri, allenatori, non è facile. Viviamo un momento di grande difficoltà. Oggi il bersaglio in questione è Astrazeneca, in passato ha riguardato altre personalità, in futuro potrà riguardarne altre ancora. Quanto al vaccino credo che siamo una grande sperimentazione a cielo aperto – ha detto il professor Pietro Dipalo, IT Manager dell’Università Niccolò Cusano – si commettono degli errori, soprattutto se non si è preparati. I social vanno utilizzati con raziocinio, sarebbe bene evitare di inserire nella propria rete di contatti persone non note, o comunque non riconoscibili. In secondo poi, quando una notizia viene condivisa bisogna sempre verificare la fonte e ricordarsi chi è che sta condividendo quella determinata notizia. Le fake news sono notizie false, talmente tanto condivise che diventano vere.”
L’appuntamento televisivo
Siamo obbligati a vaccinarci? Il datore di lavoro può pretendere che il lavoratore si vaccini? Ne parleremo giovedì 25 marzo alle 11, su Cusano Italia TV, canale 264 del DTT.