Roberto Monaco, segretario generale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sullo scudo penale per i vaccinatori. “Durante la pandemia ci siamo trovati a combattere questo virus nuovo per cui non esistevano linee guida, buone pratiche, procedure e ancora non c’è un’evidenza scientifica di come questo virus può attaccare –ha affermato Monaco-. Purtroppo durante quest’anno abbiamo perso 337 medici. Così come non volevamo essere considerati eroi nella prima ondata, ora non vorremmo essere indagati. Non vogliamo l’impunità, siamo coscienti del fatto che il vaccino è l’unica arma a disposizione, non si capisce perché debba essere subito indagato un medico. Capisco che sia un atto dovuto, però vorrei che si ragionasse sul sistema ordinamentale. Se c’è un nesso di causalità tra vaccino e morte posso anche capire l’indagine nei confronti del medico che ha fatto il vaccino, ma questo nesso non c’è eppure il medico è stato indagato. In questa maniera si mette paura ai cittadini. Si allarga la platea dei vaccinatori, ma se viene indagato un medico per un atto medico figuriamoci un farmacista che non è laureato in medicina e chirurgia. Siamo davanti ad una campagna vaccinale di massa, bisogna ragionare su come farla svolgere ai medici in tranquillità. Per le persone che sappiamo essere allergiche e devono fare il vaccino, abbiamo delle flebo perché in caso di emergenza siamo subito pronti, siamo preparati, questo è il nostro lavoro”.
Sulle preoccupazioni dei pazienti. “Ci chiedono se il vaccino Astrazeneca è sicuro o no, se lo faremmo ai nostri genitori, io rispondo di sì. Il vaccino Astrazeneca protegge dalla malattia grave, anche se non dall’infezione, ma già evitare l’ospedalizzazione è un grande risultato”.