Turismo Internazionale. Maria Asatrian Pompei, nel ruolo del Russian Affairs Manager di Unicusano, ha partecipato alla IV edizione della WEST HoReCa Forum, tenutasi online e dedicata proprio al turismo internazionale. Focus del forum? Capire e confrontarsi su come è cambiata l’immagine del turismo e la ricerca delle destinazioni turistiche dopo il Covid-19.
IV edizione della WEST HoReCa Forum
Il Forum, organizzato dall’associazione dei fornitori per il settore HoReCa in Russia e dall’agenzia di export nella Federazione Russa, aveva come obiettivo la condivisone dell’esperienza di diversi Paesi sui cambiamenti nel settore del turismo e sui modi per far sopravvivere le imprese turistiche nonostante i confini chiusi. Dati alla mano, lasciamo la parola a Maria Asatrian Pompei.
“Prima della crisi economica – dovuta alla pandemia – il turismo internazionale era la terza nicchia economica nell’esportazione. Il PIL italiano proveniente dal turismo era pari al 10%, in altri Paesi invece arrivava fino al 90%.
Nel mondo 1 persona su 10 lavora nel settore del turismo. Ed un giro d’affari nel turismo internazionale pari a 1,5 trln doll/anno, però con la crisi si rischia di perdere fino al 75%. Ecco perché è così importante confrontarsi sul tema del turismo internazionale e trovare soluzioni per ritornare a viaggiare con sicurezza.
Al Forum, ho raccontato anche di alcuni studi di ricerca dei professori della Cusano (nello specifico “Visit Intention and Destination Image in Post- Covid- 19 Crisis Recovery” e “The impact of Covid-19 media coverage on tourist’s awareness for future Traveling” del prof. Valeri), sull’intenzione attuale di viaggiare e su come è cambiata l’idea e la destinazione turistica post covid. Se prima dell’epidemia, il fattore trainante della scelta turistica era il fattore “fisico” (clima, infrastruttura, adeguata accomodation ecc), adesso invece diventa sostanziale il fattore psicologico per scegliere la meta turistica.
Altro argomento di confronto è stata la credibilità dei mass media e la loro capacità di influenzare le scelte. Lo studio dei professori della Unicusano si è focalizzato anche questo argomento: l’influenza dei mass media tradizionali sull’intenzione di viaggiare, sulla scelta della destinazione turistica e la differenza tra popolazioni di Paesi diversi. Probabilmente, proprio l’assenza della fiducia, da parte dei russi, ai mass media tradizionali ha determinato il fatto che loro continuano a viaggiare senza paura, negando spesso l’esistenza del pericolo.
Durante il Forum, ho parlato anche delle competenze necessarie che dovrebbe avere un buon Tourism Manager, in primis la capacità di gestire l’azienda anche e soprattutto durante una crisi. Le competenze chiave del momento sono imprenditoriali, tecnologiche, di leadership e comunicative. La competenza imprenditoriale aiuta a creare nuovi prodotti nonostante le limitazioni. La tecnologia ormai è necessaria a prescindere, visto che tanti prodotti sono online e la gestione del business si sposta in CRM moderni. La leadership aiuta ad organizzare il team e a dare una risposta adeguata al cambiamento. Infine, la comunicazione per gestire bene l’immagine aziendale, considerando che ormai il fattore trainante è soprattutto psicologico.”
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